Celano. “Accolgo con favore e piacere, le proposte del Presidente Guido Piperni del circolo Forza Silvio di Celano sulle discussioni da aprire e sulle azioni da intraprendere sul tema dei tagli alle corse degli autobus che riguardano la Marsica e in particolare Celano”. Così inizia la replica del sindaco Settimio Santilli sulla vicenda dei trasporti. “Mi farò portavoce della sua richiesta di convocazione di un consiglio comunale specifico sul tema, alla prossima riunione di maggioranza”, ha commentato Santilli, “Piperni, come rappresentante del proprio circolo di Forza Italia, dimostra evidentemente sensibilità maggiore sul tema, rispetto ad altri suoi colleghi di partito che siedono in consiglio comunale e che mi auguro abbiano in futuro un atteggiamento più propositivo e distensivo in sede di consiglio comunale nei confronti della maggioranza. Mi è doveroso fare tuttavia, delle riflessioni su questo tema, dopo l’unica riunione avvenuta ad Avezzano al riguardo tempo fa. Da quella riunione emerse che i tagli proposti dalla TUA per alcune corse locali, erano giustificati dal fatto che questi venivano sopperiti dal trasporto su rotaia, il che rende la cosa ancora più stucchevole, viste le prospettive che erano state dichiarate a fine 2014 al riguardo, dal nostro Presidente della Regione D’alfonso, al momento del tutto disattese.
Arrivare a Roma in treno da Pescara e viceversa in appena tre ore era l’obiettivo infatti, di medio termine che Regione e Ferrovie dello Stato intendevano perseguire per venire incontro alle esigenze di pendolari e utenti.
Un traguardo che, la mattina del 21 novembre 2014, a Pescara, nella sala consiliare del Comune, veniva prefissato con l’intesa sottoscritta dal presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, e dall’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Michele Mario Elia. Nel giro di 12-18 mesi, si sarebbe puntato ad una riduzione dei tempi di percorrenza di circa trenta minuti sulla Pescara-Roma. Il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’alfonso e’ certo, oggi, come all’ora, alla quasi scadenza dei 12 mesi, che l’Abruzzo rientrerà tra i bersagli dei grandi investimenti infrastrutturali con i 350 milioni di euro dello Sblocca Italia, migliorando sia i tempi di percorrenza sull’Adriatica che sulla Pescara-Roma? A che punto è il progetto secondo il quale l’Abruzzo doveva essere il bersaglio prioritario delle reti TEN-T europee e quindi dei corridoi multimodali di trasporto? A che punto è il sistema tariffario intermodale e il biglietto unico regionale? Mi auguro che entro fine anno queste domande ricevano risposte pragmatiche e diventino quindi realtà. I miei quesiti sorgono dall’analisi del trasporto locale ferroviario, che si configura da età della pietra, in quanto per percorrere 108 chilometri ci si impiega più oggi, con treni tra l’altro fatiscenti e obsoleti, che nel 1933 con i treni a vapore! I ritardi e i treni sopperiti prima della partenza, e subiti dai pendolari sono continui, e per percorrere il tratto Avezzano – Roma e viceversa, spesso, quasi sempre, ci si impiega più di due ore. Quanti danni economici subisce il nostro territorio a causa di un così fatiscente collegamento con la capitale? Quanti lavoratori o studenti, invece che rimpinguare l’economia degli affitti o delle compravendite degli immobili della capitale farebbero rimanere quelle stesse economie nella Marsica? Il presidente D’Alfonso che da un lato dichiarava che i tempi per collegare Roma a Pescara su ferro si sarebbero ridotti grazie alla riduzione delle fermate lungo lo stesso tratto, oggi attraverso la TUA, taglia diverse corse del trasporto su gomma che permetterebbero agli stessi pendolari di raggiungere quelle stesse poche fermate del tratto Avezzano – Roma. Viene da domandarsi allora, ma chi sta proponendo questi progetti sul trasporto regionale abruzzese, su gomma e rotaia, quali analisi cervellotiche sta facendo? Quale programmazione – pianificazione sta mettendo in atto?