Avezzano. Riconoscimento di efficienza e trasparenza per la Procura di Avezzano. Con l’attivazione del nuovo Ufficio ricezione pubblico (Urp), i tempi di attesa saranno più brevi, ci sarà la tracciabilità dei documenti e gli utenti saranno guidati nelle procedure burocratiche quando si presentano allo sportello. Tutto ciò grazie alla certificazione Csq (Cryptofacility security questionnaire), cioè una certificazione di qualità del sistema di organizzazione degli uffici. La Procura della Repubblica di Avezzano ha infatti aderito al progetto speciale “Nuova giustizia” ed è stato l’unica nella Regione Abruzzo a portarlo a termine, anche grazie a una leadership con il Rotary club della città che ha finanziato l’iniziativa. Il Procuratore Vincenzo Barbieri e il direttore amministrativo della Procura, referente del progetto e responsabile della qualità, Daniela Rosa, hanno illustrato ieri mattina i vantaggi che comporta un tale riconoscimento per i servizi messi a disposizione degli utenti. A disposizione dei cittadini c’è infatti ora un unico ufficio ricezione atti, diretto da Patrizia Bellotta, che permette agli utenti di consegnare una denuncia o presentare la richiesta di un documento senza cercare la sezione preposta. Sarà l’ufficio Urp a seguire la pratica sotto tutti gli aspetti. All’utente, inoltre, ora viene comunicata una data certa in cui sarà possibile ritirare la documentazione oppure ricevere una risposta sui quesiti sottoposti. Innovazioni anche per quanto riguarda Vita difficile per le pratiche di demolizione delle strutture dichiarate abusive con sentenze penali passate in giudicate. Se prima si poteva sperare di evitare le demolizioni puntando sul fatto che il Comune, in caso di inottemperanza, non aveva fondi per provvedere all’abbattimento, ora le cose cambiano. Il procuratore Vincenzo Barbieri, sulla scorta di uno specifico capitolo presente nella Cassa depositi e prestiti ha disposto un nuovo iter che prevede l’ingiunzione di demolizione con un atto unico in cui si ordina al condannato di eseguire l’abbattimento, impegnando però la polizia locale a vigilare in merito entro 90 giorni. «A quel punto, l’eventuale adempimento», spiega Tiziana Mainero, responsabile del servizio esecuzione penale, «viene segnalato al sindaco che entro 18 mesi deve provvedere a sanare l’abuso grazie ai fondi della Cassa depositi e prestiti, senza costi aggiuntivi né interessi per l’amministrazione». Il Comune deve infatti restituire il fondo solo dopo essere tornato in possesso dei soldi sborsati dal privato condannato.