Avezzano. “Che gli interventi del sottoscritto sull’inefficienza dell’amministrazione Di Pangrazio possano o meno produrre un effetto politico non lo può certo stabilire l’ex consigliere Alfredo Iacone, il cui rapporto con l’elettorato non si è dimostrato così solido visto che, candidato alle ultime elezioni comunali, con la lista del Pdl presentata da chi scrive, non è risultato eletto”. Lo afferma il coordinatore provinciale del Ncd- Area Popolare, Massimo Verrecchia, che prosegue: “Se questo all’epoca ci dispiacque, ci fa piacere invece che le nostre sollecitazioni lo abbiano risvegliato da un lungo torpore politico, riscoprendolo oggi attivo con un movimento denominato all’occorrenza come Presenza Sociale Popolare, sulla cui popolarità tuttavia avanziamo qualche fondato dubbio. Iacone, in ogni caso, farà bene a rassegnarsi, perché il sottoscritto continuerà a evidenziare ogni passo falso di un’amministrazione che non fa gli interessi dei cittadini, i quali si staranno domandando come mai Iacone torna a calcare la scena politica proprio ora, interrompendo un acquiescente silenzio nei confronti del ‘manovratore’ Di Pangrazio. Delle due, l’una: o Iacone finge di non sapere che il Ncd in Abruzzo, come nelle altre Regioni d’Italia, così come in provincia dell’Aquila e nel comune ad Avezzano, è all’opposizione del Pd o forse lo preoccupa che il centrodestra possa tornare a vincere nei comuni (mal) amministrati dal Pd, come avvenuto lo scorso maggio a Chieti con il nostro Umberto Di Primio (Ncd).
Certo intervenire all’indomani che il Ncd è ha evidenziato le eccessive spese legali del comune, possiamo comprendere e umanamente giustificare la riconoscenza che lega Iacone all’attuale sindaco, dal quale ha ricevuto un remunerato incarico legale (delibera n. 283 del 04.09.2013), ma lo apprezzeremmo di più se, piuttosto che insultare il sottoscritto, a comando e probabilmente sotto dettatura, si esercitasse in una più serena e obiettiva analisi critica sull’operato di chi, ad oggi, ha prodotto solo tasse, sprechi e clientele, senza lasciarsi andare a parziali, rancorosi e dequalificanti difese d’ufficio. Iacone stai sereno”.