Ovindoli. All’interno della manifestazione Ovindoli Mountain Festival, si è svolto presso il Parco Urbano della Pinetina, un dibattito “sperimentale” all’aria aperta, lontano dalla formalità delle sedi istituzionali e più vicino alla gente comune. Tema della discussione: Vivere in montagna: perché? Potenzialità da scoprire e criticità da superare snella vita in montagna. Ad accogliere i sindaci di Rocca di Mezzo, Rocca di Cambio e Massa d’Albe, nonché l’attuale Commissario del Parco Sirente Velino, dott.ssa Annabella Pace è stato il Vicesindaco di Ovindoli Marco Iacutone, visibilmente soddisfatto anche della visita dell’Assessore all’Ambiente e Parchi, Donato Di Matteo.
Proprio dalle intenzioni manifeste dell’Assessore, orientate a favorire il ripopolamento e la valorizzazione ed i recupero della vita nelle aree montane interne, si è imperniato il dibattito. Agli interventi della gente comune, curiosa ed interessate agli argomenti, si sono affiancati quelli di Massimiliano Bartolotti, direttore della Monte Magnola Impianti e di Antonio Di Bello, esperto di finanza e promozione territoriale. Il primo ha illustrato le difficoltà di mettere in piedi e portare avanti un’attività complessa come un comprensorio sciistico, ma anche il compiacimento nel vedere i graduali miglioramenti delle strutture e degli impianti e l’apprezzamento dei turisti e della gente locale; il secondo ha puntato l’attenzione sulle potenzialità ancora da scoprire e sulle quali scommettere per “ingranare” una buona ripresa del territorio.
Temi cari all’Assessore Di Matteo che attualmente sta portando avanti una battaglia per migliorare la vita di coloro che sono rimasti a vivere nelle aree interne ed agevolare contemporaneamente tutti coloro che vogliono investire nelle enormi potenzialità che l’entroterra potrebbe offrire. Sulla stessa linea d’onda il Vicesindaco di Ovindoli che dilatando il perimetro della discussione, ha tenuto a precisare, con un pizzico di provocazione, che la tutela della biodiversità, seppur legittima e doverosa, non può spingersi troppo oltre, andando a limitare o addirittura ad impedire la presenza e la vita dell’uomo nelle aree interne.