Avezzano. Vuoi trasportare un bancale di ortaggi da Avezzano ai mercati ortofrutticoli d’Italia? Mi devi dare dai 60 ai 70 euro, e il 5 per cento è “la stecca” per il clan. Funzionava così il sistema meticoloso e articolato grazie al quale i clan gestivano i clienti – grossisti e si assicuravano il monopolio del mercato ortofrutticolo. Questo complesso giro di affari che andava da Avezzano a Fondi, ma anche da fino alla Sicilia e al nord Italia, è stato sgominato dal centro operativo Dia di Roma, coadiuvato dalle articolazioni Dia di Napoli, Salerno, Palermo, Caltanissetta, Catania e Bologna. Venti persone, appartenenti a diversi clan mafiosi, sono stati raggiunte da un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Dda, perchè ritenute responsabili dei reati di associazione mafiosa, illecita concorrenza con minaccia o violenza, estorsione ed altro. Nell’operazione sono stati sequestrati anche in via preventiva beni per 100 milioni. Il sistema era sempre lo stesso. Le famiglie appartenenti ai casalesi e al clan Mallardo, con l’appoggio quest’ultimi anche dei catanesi, gestivano indisturbati da anni il trasporto di frutta e verdura in tutto lo Stivale. Il guadagno dove era? I trasportatori imponevano il prezzo agli agricoltori creando così una rete indissolubile e soprattutto tenendo per la gola chi aveva bisogno di vendere la merce e quindi di spostarla da una regione all’altra. Una parte poi della “quota trasporto” andava ai clan che poi guadavano anche sui profitti del trasporto.