Collelongo. E’ morta prematuramente lasciando un’intera comunità attonita. Michela Ranalli, 32 anni, non ce l’ha fatta a vincere la sua battaglia nonostante la forza che ogni giorno ci metteva e che trasmetteva agli altri.Forte, giocosa, sempre disponibile a darsi da fare per il prossimo e per il paese. Laureata in biologia con il massimo dei voti, aveva iniziato la sua carriera di ricercatrice. Si divideva tra gli studi e le tante attività che organizzava a Collelongo insieme agli amici. Appena poteva si dava da fare per mettere su tornei di pallavolo e altri eventi che potessero animare il paese e la comunità a cui era tanto legato. Cinque mesi fa, dopo aver accusato dei dolori al fegato, si è recata in ospedale e ha scoperto di avere un carcinoma. Da lì ha iniziato la sua battaglia alternandosi tra l’ospedale di Tor Vergata e la sua amata Collelongo. “Era una ragazza che dava la carica a tutti e metteva tutta se stessa in qualsiasi cosa faceva”, ha raccontato Rocco Venettacci, consigliere comunale, “era sempre attenta, nonostante la malattia, a quello che accadeva in paese e diceva a tutti che appena vinceva questa battaglia sarebbe tornata a darsi da fare per organizzare delle attività in paese”. Michela nelle ultime settimane dava forza a tutti, compresa la sorella Gina che a settembre dovrà sposarsi. A lei chiedeva di andare avanti con i preparativi e di non rinunciare a nulla anche se la sua malattia andava avanti. “Ci mancherà tantissimo la tua presenza”, hanno spiegato i ragazzi dell’associazione Niiir staff, ” ma sentiremo vivo e sempre con noi il tuo supporto, la tua energia e il tuo entusiasmo. Tutto ciò che faremo lo faremo anche per te. Ciao Michela”. In molti ieri, dopo aver appreso la notizia, sono andati a Grottaferrata a fare visita a Michela. Domani, alle 16, nella chiesa parrocchiale di Collelongo si svolgeranno i funerali. “Michela era una ragazza dal cuore immenso”, ha ricordato l’amico Rocco Mancini che la conosceva fin da quando erano piccoli, “lei è riuscita a rubarci un sorriso anche nel momento più difficile e drammatico della sua breve esistenza”