Avezzano. Donne disposte a falsi matrimoni in cambio di droga per procurare permessi di soggiorno a stranieri marocchini. Ora è stato chiesto dal gip del Tribunale dell’Aquila, Guendalina Buccella, il rinvio a giudizio nei confronti di nove persone, otto stranieri e una donna marsicana, coinvolti nell’operazione antidroga denominata “Cuffietta”. L’udienza è fissata per il 29 ottobre all’Aquila e l’accusa è di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti ma anche di aver favorito le richieste e l’ottenimento del permesso di soggiorno organizzando dei falsi matrimoni con ragazze italiane tossicodipendenti che accettavano in cambio di droga. Venivano organizzati da Abdelmoula Belaich, soprannominato appunto “Cuffietta”, già arresto nel corso dell’operazione Karkouba, e da Ahmed Omari, le due menti dell’organizzazione. Il primo era già convolato a nozze con una ragazza del posto, l’altro stava organizzando tutto con una donna di Caserta. In cambio del “favore”, almeno sencondo quanto emerso dalle intercettazioni, venivano date dosi di droga alle partner, tossicodipendenti. L’operazione antidroga del Corpo forestale dello Stato, coordinata dal Pm Stefano Gallo, avvenne principalmente a Luco dei Marsi e portò agli arresti di Abdelmoula Belaich, 21 anni, Emanuela Letta 38 anni, , Mohammed Belaiche 44 anni, Malika Himmi35 anni. Ahmed Omari 37 anni, Omar Toubi 27 anni, Ahmed Mazaui 28 anni, Abderrazzak Nassite 33 anni. Gli accusati sono difesi dagli avvocati Luca e Pasquale Motta, Roberto Verdecchia, Mauro Ceci, Fernando Longo.