Avezzano. Ti prenoti oggi e domani, al massimo dopodomani, fai l’esame al fegato col fibroscan (rapido e non invasivo): tempi sprint che spiegano l’arrivo ad Avezzano di oltre il 10% di utenti da Frusinate, Reatino e, in misura minore, persino dalle Marche. Persone disposte a fare diverse centinaia di chilometri pur di raggiungere la Marsica e verificare lo stato di salute del fegato con un macchinario che ha sostituito la ‘vecchia’ biopsia (invasiva e che comportava ricoveri in ospedale). Il nuovo strumento con moderna tecnologia, attivato nel 2013 nel reparto di Malattie infettive di Avezzano – insieme all’efficace organizzazione di lavoro e alla professionalità maturata dagli specialisti– permette così all’ospedale marsicano di esibire un bel biglietto da visita anche oltre confine, soprattutto se riferito, come in questo caso, al tema cruciale dei tempi di attesa. Un’efficienza che, in due anni, ha fatto progressivamente aumentare le richieste di prestazioni Fibroscan, come dimostrano i numeri: da gennaio scorso ad oggi gli esami del fegato, con questo macchinario, sono stati 244, un volume di attività che lascia presagire un incremento rispetto all’anno precedente, quando il numero di analisi raggiunse un valore già molto alto, 539. La corsia ad ‘alta velocità’ che il reparto diretto dal dottor Maurizio Paoloni ha saputo organizzare per monitorare le malattie epatiche, costituisce una grande opportunità per chi ha necessità di fare controlli in tempi brevi. La rapidità di esecuzione del fibroscan (pochi minuti), che evita il day hospital e consente di ‘schivare’ pratiche invasive, contribuisce a rendere questo accertamento molto ‘gettonato’ dagli utenti. Il fibroscan, a differenza dell’ecografia che ‘fotografa’ il fegato, è una particolare sonda che, appoggiata dall’esterno sul punto da esaminare, consente di verificare il livello di durezza del fegato, di valutarne il funzionamento e di rilevare la presenza di eventuali malattie, graduandone l’entità. Il responsabile dell’unità operativa di epatologia è il dr. Armando Ranelli nelle cui mani passano gli oltre 500 pazienti che ogni anno si rivolgono al reparto dalla Marsica, da altre province abruzzesi (Pescara) e, come detto, da altre regioni. “Circa la metà degli utenti esaminati col fibroscan presenta problematiche epatiche”, dichiara il dr. Ranelli, “perché si tratta solitamente di persone già alle prese con malattie del fegato. Tendenzialmente”, aggiunge, “in Marsica sono in aumento le cirrosi a causa dell’eccesso nel consumo di alcol e per le epatiti croniche”