Carsoli. E’ scontro a Carsoli per le nuove tariffe scuolabus e mensa che verranno stabilite in base all’Isee delle famiglie. Alcune mamme hanno creato un comitato e hanno scritto al sindaco, Velia Nazzarro, chiedendo maggiore sensibilità. Sull’argomento è intervenuto anche il consigliere comunale, Domenico D’Antonio, che con la sua amministrazione aveva scelto di eliminare le tariffe scuolabus per i fuori sede – i bambini provenienti dalle frazioni, e lasciarle invece per quelli del capoluogo. “Condividiamo pienamente quanto riportato dalle mamme”, ha commentato D’Antonio, “non intendiamo approfondire la parte normativa, soprattutto regionale, a sostegno delle loro argomentazioni in quanto è prerogativa del Comitato decidere i percorsi da intraprendere a tutela e difesa dei loro diritti. Non bisogna, infatti, dimenticare che le difficoltà per le famiglie sono la conseguenza della chiusura delle sedi scolastiche dovute all’interesse di favorire una distribuzione delle sedi scolastiche nel territorio ed il superamento delle pluriclassi al fine di assicurare una maggiore efficacia del processo educativo e, per quanto riguarda le famiglie di Carsoli capoluogo, la delocalizzazione seguita agli eventi sismici. Per questo la loro richiesta non deve essere analizzata con superficialità ed occorre invece valutare anche le possibili conseguenze, non solo economiche, di un ricorso contro la delibera comunale. Andando nel merito della questione, ci chiediamo: quando si fa un’analisi dei costi/benefici di una scelta che cosa dovrebbe prendere in considerazione un amministratore accorto ed avveduto? Quanto costa ad esempio alle famiglie produrre la nuova certificazione ISEE e, soprattutto, quanto tempo viene sottratto al lavoro del personale e del responsabile del servizio per raccogliere la documentazione, catalogarla, determinare le fasce, monitorare i pagamenti, controllare che i pagamenti corrispondano alle fasce di appartenenza (per evitare quanto già successo), ecc..? Oppure il costo orario del personale comunale utilizzato non conta? E’ come se andassi dal carrozziere per sistemare un danno all’automobile e prendessi in considerazione solo il costo dei pezzi di ricambio. E, se a fronte di questo nuovo impegno venisse richiesta l’assunzione di una nuova unità (anche se con l’ultimo decreto del 19 giugno 2015, n. 78 ciò diventa molto più difficile) a quanto salirebbe il costo di questa scelta dissennata e superficiale? Equità significa saper valutare in modo identico situazioni uguali e diversamente situazioni oggettivamente diverse.
Possibile che tutto questo sia fatto semplicemente per dimostrare che sono loro che prendono le decisioni, giuste o sbagliate che siano? Crediamo di no, forse la ragione è molto più semplice. Siccome l’indennità che percepisce il Sindaco Velia Nazzarro ammonta a 1.756,99€ mensili e, quindi a 21.083,88€ più rimborso spese ed indennità di fine mandato, occorreva chiedere a tutte le famiglie, anche se in maniera diversificata, un contributo per compensare tale ulteriore costo. Basta poi riflettere un attimo per capire, come ancora una volta, questi presunti sostenitori dei più deboli abbiano uno strano modo di applicare il sistema ISEE!!!; valido per le famiglie e non invece per gli amministratori. E’ la solita doppia morale degli amministratori e, purtroppo, anche lo strabismo di qualche sostenitore (come rileviamo da alcuni commenti sui giornali online) pronto a prendere una posizione precostituita senza conoscere assolutamente i termini del problema. Non si capisce, ad esempio, perché gli assessori, lavoratori dipendenti, che non hanno nessuna penalizzazione o decurtazione dello stipendio per i permessi proprio per il fatto che svolgono attività istituzionale, percepiscano, in ogni caso, l’indennità di funzione mentre chi non lavora, come il Presidente del Consiglio, abbia dovuto rinunciare all’indennità. Dove sta l’attaccamento alle istituzioni di questi amministratori?
Come dimostrano il loro senso civico e la loro passione civile? Perché quello che vale per gli altri non deve valere nei loro confronti? Nonostante la giunta sia composta da ben tre lavoratori dipendenti e, quindi, con un importo da pagare, per legge, molto inferiore la spesa complessiva per indennità è aumentata rispetto al 2014. Sarebbe certamente stato più giusto non aumentare la spesa per indennità rispetto al 2014 e ridistribuire il compenso nei confronti di tutti, assessori e Presidente del Consiglio.
Le regole, però, come si diceva valgono quando si parla delle tasche degli altri e non delle loro. Questo, oltre a garantire quel principio di equità a cui spesso falsamente si richiamano, avrebbe consentito, con i molti risparmi fatti sul bilancio comunale dall’amministrazione precedente, di poter offrire a tutti il trasporto scolastico gratuito, che, del resto, era uno dei punti del nostro programma; programma che, però, come sicuramente risponderanno, è stato bocciato dagli elettori che preferiscono pagare di più pur di farsi amministrare da loro. O forse le cose non stanno proprio così? Vedremo se dimostreranno ragionevolezza cercando di trovare le soluzioni ottimali o, ancora una volta, vorranno arroccarsi dietro il fatto che chi ha vinto comanda, anche a dispetto di tutto e tutti. Su questo valuteremo, soprattutto, il comportamento ed il peso che gli amministratori eletti per la prima volta, vorranno assumere ed imprimere alla modalità gestionale dell’amministrazione e se vorranno continuare ad essere semplici vagoni lasciando ad altri, sempre e comunque, la guida della locomotiva. Per ora, aspettando i 100 giorni, abbiamo avuto in 30 giorni:
aumento delle tariffe e delle indennità”.