Avezzano. Tornano in libertà i tre romeni arrestati nella notte tra venerdì e sabato per furto. Il provvedimento è stato disposto nel corso dell’udienza di convalida che si è tenuta questa mattina alle 10 al tribunale di Avezzano. Si tratta dei tre romeni, Rosca Mihaita 23 anni, Jonut Nandu Mastahac (26), che dovevano rispondere di un furto a un distributorelungo la Tiburtina, e Pelin Mihai (26), accusato di resistenza a pubblico ufficiale avvenuta durante le perquisizioni domiciliari. Per loro il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Avezzano, Francesca Proietti, ha disposto l’obbligo di firma. I tre erano stati arrestati e avevano ottenuto subito i domiciliari. Questa mattina, invece, la decisione del gip che sarebbe stata adottata anche alla luce dello status di incensurati dei tre stranieri sui quali non risultano condanne. A questo va aggiunto che, per i reati a loro contestati, non c’erano i presupposti di legge per disporre una misura cautelare detentiva, cioè il carcere oppure gli arresti domiciliari. Il pubblico ministero era il procuratore della Repubblica di Avezzano, Maurizio Maria Cerrato, mentre gli avvocati difensori dei tre indagati erano Luca e Pasquale Motta. Prima dell’arresto i tre romeni erano pedinati dai militari in borghese e da pattuglie che perlustravano il territorio. Ciò accadeva già da qualche giorno. Intorno alle 3 di sabato, i romeni sarebbero entrati in azione al bar del distributore sulla Tiburtina. Subito dopo la fuga e poi le fasi dell’arresto. Il giorno successivo, sono stati trovati dei manifesti con le foto dei tre arrestati affissi per le vie della città e sono scattate le indagini dei carabinieri e della magistratura. L’ipotesi di reato formulata nei confronti degli ignoti è quella di minacce e si prefigurerebbe anche il reato di “incitamento all’odio razziale”. L’Arma dei carabinieri sta già impiegando parte delle risorse e del tempo utilizzabili per prevenire e reprimere furti e reati sul territorio, per fare in modo di controllare il fenomeno e non trascenda in qualcosa di più grave.