San Benedetto. Una vicenda dai contorni torbidi quella legata all’operazione antidroga dei carabinieri che ha portato nei giorni scorsi all’arresto di quattro persone a causa di una lunga serie di incendi a fini di minacce e intimidazioni. Ora un nuovo caso coinvolge due dei principali indagati, i fratelli Cherubini. Un camion, intestato a Italo Cherubini, è stato incendiato nella notte per cause non ancora da chiarire. Il mezzo si trovava in una corte di proprietà della famiglia, lungo la strada provinciale 19. L’incendio è avvenuto intorno alle 2 e mezza quando è stato richiesto l’intervento dei vigili del fuoco di Avezzano che hanno spento le fiamme e cercato di raccogliere prove che dimostrino la dolosità dell’evento. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Avezzano, guidati dal comandante Enrico Valeri, che hanno cercato di ricostruire l’accaduto. Sono in corso indagini tecniche per accertare la dinamica dell’incendio, ma nessuno crede alla casualità o alla coincidenza, soprattutto dopo che sei giorni fa un’operazione dei carabinieri ha portato, con le accuse di spaccio, furto aggravato, ricettazione e danneggiamento, all’arresto di Ennio e Italo Cherubini di 29 e 26 anni, finiti in carcere, di Luca D’Elia (33) di San Benedetto, ai domiciliari, e di Paolo Burracchio (31) di San Benedetto all’obbligo di firma. Altre due persone, A.M. (35), di Celano, B.B. (34) straniero, sono indagati ma la richiesta di custodia cautelare è stata respinta. In particolare, i fratelli Cherubini avrebbero dato fuoco a delle auto, fatti che avevano colpito l’opinione pubblica, uno avvenuto il 19 dicembre 2012 e l’altro il 19 agosto scorso. Le indagini, coordinate dal capitano Valeri, iniziarono due anni fa quando in paese e zone vicine si sono susseguiti una serie di incendi di auto.