Capisistrello. Il sindaco Antonino Lusi risponde agli attacchi del Movimento 5 Stelle sul plico con la relazione di fine mandato inviata ai cittadino. “L’invito io ai cittadini di Capistrello, seppur tardivo, di una relazione di fine mandato da parte del Sindaco ha provocato una replica alquanto scomposta da parte di qualche esponente politico locale. Devo tuttavia rilevare con soddisfazione che, a un’attenta lettura della relazione stessa, nessuno ha sollevato obiezioni di merito sul suo contenuto ma sul momento dell’invio, sulle firme e sul costo. Al cortese invito di A. Bisegna rispondo fornendo serenamente qualche elemento di conoscenza in più, soprattutto al fine di rasserenare chi troppo facilmente alimenta sospetti e indignazioni fuori luogo.
1. Una relazione di fine mandato è prevista dalla legge.
2. La relazione deve essere pubblicata integralmente sul sito istituzionale perché tutti possano venirne a conoscenza. Il modello di
base dell’ANCI sul quale è costruita la relazione è difficilmente comprensibile in tutti i suoi aspetti tecnici per chi non sia esperto
della materia. 3. La relazione è sottoposta al controllo preventivo del Revisore dei conti prima e del Tavolo interistituzionale, istituito presso la Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica, poi, per il rispettivo esercizio delle competenze loro assegnate. 4. Lo stesso Sindaco, nel sottoscriverla, deve prendere atto di alcuni dati numerici ma non ha la materiale possibilità di attestarne o modificarne sostanzialmente il contenuto, a meno che non si sia previamente sostituito al responsabile finanziario, come in teoria può avvenire solo nei comuni più piccoli (Castellafiume per esempio). Questa è la ragione per la quale l’Assessore al bilancio,
correttamente, con la propria firma, assume pubblicamente la responsabilità politico-amministrativa del relativo contenuto
contabile. 5. Le difficoltà contenutistiche e interpretative del modello tecnico di relazione hanno indotto diversi enti locali, nel corso degli anni, a renderne una versione “in prosa” più accessibile alla comprensione dei comuni cittadini, non esperti della materia, proprio al fine di consentire al cittadino elettore di esercitare un controllo democratico effettivo nel momento in cui è chiamato a
esprimere il suo voto. 6° – Ha sollevato polemiche il fatto che sia stata scelta la comunicazione con lettera postale aperta ai cittadini, anziché tramite internet, per l’asserito costo a carico della comunità. Intanto il costo è ampiamente coperto dall’indennità di fine
mandato del sindaco, cui si possono sommare le indennità di carica per un quinquennio, altrettanto previste dalla legge ma mai percepite dal sottoscritto, nonché i mancati rimborsi spese cui il Sindaco avrebbe avuto ben diritto e che non ha mai neanche nominati. Per chi lo ignorasse stiamo parlando di oltre 150.000 euro, dall’Amministrazione dedicati pressoché esclusivamente a opere
di carattere sociale. Diecimila dei quali sono stati impegnati per consentire una corretta comunicazione anche alla stragrande
maggioranza dei cittadini di Capistrello che non usa internet. Forse qualcuno ritiene legittimo che un anziano o chi non
abbia un personal computer debba essere escluso dalle informazioni? Dalla precedente lettera aperta, inviata lo scorso anno, ricevetti
sentiti ringraziamenti da molti concittadini per averli messi in condizione di comprendere cose che ignoravano del tutto. Se, ora,
questa è divenuta una colpa, me ne assumo integralmente la responsabilità. Stupisce, comunque, che un partito alfiere della trasparenza e dell’informazione proprio di fronte alla massima trasparenza della comunicazione si irriti al punto da negarne la valenza democratica. Ho cercato di comunicare onestamente una fotografia del quinquennio appena trascorso. Ritenendo di aver fatto
compiutamente il mio dovere, ho deciso di concludere l’esperienza e indicare una strada percorribile per chiunque sarà scelto dagli
elettori. Diverso sarebbe il giudizio qualora avessi scelto di fare propaganda elettorale per una lista in luogo di un’altra.
In relazione ai corrispondenti punti che precedono valga considerare anche quanto segue. 1° – Decreto-legge 6 marzo 2014, n. 16, convertito, con modificazioni e integrazioni, dalla legge 2 maggio 2014, n. 68. Relazione di fine mandato Sindaci e Presidenti delle province 1. I commi 2, 3, 3-bis, dell’articolo 4, del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 149, sono sostituiti dai seguenti:
“2. La relazione di fine mandato, redatta dal responsabile del servizio finanziario o dal segretario generale, è sottoscritta dal
presidente della provincia o dal sindaco non oltre il sessantesimo giorno antecedente la data di scadenza del mandato. Entro e non oltre quindici giorni dopo la sottoscrizione della relazione, essa deve risultare certificata dall’organo di revisione dell’ente locale e, nei tre giorni successivi la relazione e la certificazione devono essere trasmesse dal presidente della provincia o dal sindaco alla sezione regionale di controllo della Corte dei conti. La relazione di fine mandato e la certificazione sono pubblicate sul sito istituzionale della provincia o del comune da parte del presidente della provincia o del sindaco entro i sette giorni successivi alla data di certificazione effettuata dall’organo di revisione dell’ente locale, con l’indicazione della data di trasmissione alla sezione regionale di controllo della Corte dei conti.” 2° – Gli enti locali sono tenuti a predisporre una relazione di fine mandato che descriva la situazione finanziaria dell’ente e tutte le attività normative e amministrative attuate durante il mandato. Le relazioni, dopo essere state certificate dagli organi di revisione contabile interno dell’ente, entro un termine di dieci giorni, e verificate dal Tavolo interistituzionale, istituito presso la Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica, nel termine di venti giorni, sono pubblicate on line sul sito istituzionale del Comune insieme al relativo rapporto stilato dal Tavolo interistituzionale. L’ente che non provvede a redigere la relazione è tenuto a motivare le ragioni del mancato adempimento dell’obbligo dandone notizia nella home page del proprio sito istituzionale. La relazione è una dichiarazione certificata dei saldi prodotti e delle iniziative intraprese, deliberata prima delle elezioni
amministrative, attraverso la quale i cittadini vengono informati sulle reali ed effettive condizioni finanziarie dell’ente. Quello che
l’amministratore spende, come lo spende e perché, nonché ogni atto amministrativo deliberato ed eseguito, è rendicontato pubblicamente, in modo da consentire al cittadino elettore di esercitare un controllo democratico effettivo nel momento in cui è chiamato a esprimere il suo voto, garantendo altresì la possibilità per l’amministratore entrante di conoscere nel dettaglio la situazione finanziaria dell’ente. 3° – La relazione di fine mandato predisposta dai Comuni ha un contenuto analogo a quella delle Regioni, ma con qualche differenza, dovendo essa includere: sistema ed esiti dei controlli interni; eventuali rilievi della Corte dei conti; azioni intraprese per il rispetto dei saldi di finanza pubblica programmati e stato del percorso di convergenza verso i fabbisogni standard; situazione finanziaria e patrimoniale, anche evidenziando le carenze riscontrate nella gestione degli enti controllati dal Comune, ai sensi dei numeri 1 e 2 del comma primo dell’articolo 2359 del codice civile, e indicando azioni intraprese per porvi rimedio; azioni intraprese per contenere la spesa e stato del percorso di convergenza ai fabbisogni standard, affiancato da indicatori quantitativi e qualitativi relativi ai servizi resi, anche utilizzando come parametro di riferimento realtà rappresentative dell’offerta di prestazioni con il miglior rapporto qualità-costi; quantificazione della misura dell’indebitamento comunale. Nel nostro caso i tempi prescritti hanno subito un certo ritardo per due concomitanti motivi: l’assenza del responsabile di ragioneria dall’estate 2014 e i ritardi burocratici nella procedura regionale di nomina del sostituto revisore dei conti, dopo che il primo estratto a sorte aveva rifiutato l’incarico.
4° – Per il nostro ordinamento la previsione dell’obbligo di redigere una relazione finale rappresenta un’indubbia innovazione per le conseguenze sulla qualità del processo democratico e per ciò che attiene alla valutazione della credibilità dell’amministratore locale nei confronti dell’elettore. Il fatto che il Sindaco in carica non ripresenti la propria candidatura non comporta il venir meno dell’obbligo morale e giuridico di corrispondere alla volontà del Legislatore. Ove il Sindaco, invece, avesse ripresentato la propria candidatura, proprio la relazione di fine mandato – così come voluta la Legislatore – sarebbe stata comunque doverosa, se così si può dire, al
fine di consentire ai cittadini elettori la più esauriente informazione e la corrispondente capacità di giudizio sull’amministratore che si
sottopone al giudizio dell’elettorato. In questo senso la relazione si configura come strumento che garantisce “la massima responsabilizzazione, l’effettività e la trasparenza del controllo democratico nei confronti degli eletti” (art. 1, comma 1 della legge n. 42/2009) e avvicina l’elettore all’eletto, realizzando i postulati del federalismo fiscale. 5° – La comunicazione del sindaco sulla relazione di fine mandato tende a mettere ciascuno di fronte alle proprie responsabilità: quelle degli amministratori, in primo luogo, dei dipendenti pubblici, dei professionisti e delle imprese, della cittadinanza. Si può criticare, ovviamente, ma non si può metterne in
discussione la veridicità senza averla letta. 6° – La vuota polemica sull’uso dei compensi spettanti al sindaco in realtà rivela la volontà di diffondere un falso scopo: quello di far credere – come è stato detto nella pubblica piazza – che da parte degli attuali amministratori eletti siano stati fatte sparire risorse finanziarie o cose del genere. “Per il M5S la rinuncia a rimborsi, indennità e parti consistenti di
stipendio è la regola” scrive Bisegna. Per il sindaco uscente la rinuncia ha riguardato tutti i compensi, non parti consistenti,
compreso l’uso di auto dell’ente o simili. Solo per memoria. Quando un adepto pentastellato, in forma scritta, si riferisce
esplicitamente al cognome del Sindaco insinuando la diffamazione per atti illeciti, sia ben chiaro, non colpisce la credibilità personale
dell’attuale sindaco né, tanto meno, dei concorrenti in una lista elettorale, ma la possibilità che i “5Stelle” possano inserirsi
positivamente nella crescita di un tessuto autenticamente democratico perché più trasparente ed efficiente, dove tutti abbiano la
possibilità di progredire per se stessi e per i propri figli. Signor Angelo Bisegna, ho pacatamente risposto al suo invito ma
ora Le rivolgo un modesto e personale appello. Alcune delle cose che voi dite qua e là sono largamente condivise
da gran parte della popolazione. Altre sono inaccettabili. Se iniziate a far politica a Capistrello con gli insulti e le falsità non farete molta strada. Arrivate per ultimi dopo quelli che prima di voi hanno già perso in credibilità ed efficacia, aggravando i guasti prodotti dalla cattiva politica. Conosco personalmente da decenni i familiari di componenti della vostra lista e sono certo che, per come li conosco, non accetterebbero mai di condividere l’oltraggio personale e il dileggio facile che da alcuni viene alimentato nei miei confronti solo per il cognome che ho l’onore di portare.. Da parte vostra non una parola, invece, sulle mostruosità lasciate negli anni dalla cattiva politica a Capistrello! Si tratta di un già visto, purtroppo, e a qualcuno potrà sembrare strano, non a me. Se vi confronterete lealmente con le persone di buona volontà, credo potreste dare un contributo che i cittadini di Capistrello meritano più di quanto possiate immaginare. Certo di riparlarne con maggiore libertà di espressione dopo le elezioni, se una buona volta accetterete un confronto aperto tra persone civili, Vi saluto cordialmente nella speranza che il rispetto per le persone venga riconosciuto come requisito al quale tutti abbiamo diritto.
Antonino Lusi
P. S.
Non appena finito di rispondere al cortese invito di Angelo Bisegna ho visto il manifesto “Spese elettorali con i soldi dei cittadini”. Che si riduca il tutto a “propaganda elettorale” lo lascio giudicare a chi abbia letto attentamente il rapporto di fine mandato. L’unico accenno alle operazioni elettorali è l’invito a un pubblico dibattito tra i tre candidati sindaci. Se questa è propaganda …. cos’altro dire? Il precedente manifesto della stessa parte politica valutava l’operato dell’Amministrazione Lusi inesistente per 4 anni e mezzo, “ridicolo e immorale” per gli ultimi mesi. Per non apparire di parte, ho evitato di rispondere, proprio per non fare campagna elettorale contro qualcuno. Non l’ho fatto fino ad ora, non lo farò fino al 31 maggio e oltre. Non mi resta che augurare una buona lettura della relazione sulle difficoltà incontrate e le cose realizzate, con una sana e costruttiva critica dove utile o necessario, in modo che il voto per le tre liste sia il più libero e informato possibile.