Avezzano. I ragazzi delle classi 1 A e 2 E della media “E. Fermi” di Avezzano sono stati premiati, con il secondo posto, al concorso “Anch’io scienziato” , indetto dai laboratori del Gran Sasso. Si tratta di un concorso di grande prestigio nazionale e quindi di un riconoscimento significativo del lavoro e dell’impegno delle classi IA e IIE, seguite dalle insegnanti Marcella Cicanecchia (per l’attività scientifica) e Anna Addari (per la ricerca storica) e sostenute dalla dirigente scolastica Fabiana Iacovitti che ha favorito e valorizzato la progettualità didattica dell’intero Istituto comprensivo “Mazzini-Fermi” di Avezzano. Il progetto della classe 1A dal titolo “Acqua …quale futuro?” ha affrontato il tema relativo all’acqua e al risparmio energetico, inteso come sfruttamento più consapevole delle risorse naturali. Il progetto è stato strutturato in interventi di ricerca – azione e di attività ludiche e laboratoriali, finalizzati alla salvaguardia dell’ambiente e alla riduzione dei consumi energetici e dei danni ambientali derivanti dagli abusi nell’utilizzo dell’acqua. Particolarmente interessante è stato il lavoro, corredato da vari e interessanti esperimenti di laboratorio, sul ciclo naturale e antropico dell’acqua, con la riproduzione di un modello di evaporazione – condensazione – precipitazione. Sono state ampiamente trattate, poi, con attività sperimentali e ludiche, le problematiche relative al consumo dell’acqua nel settore energetico, industriale, agricolo e domestico e alle questioni concernenti il risparmio e l’inquinamento delle acque. La situazione riguardante l’accesso all’acqua e alla disparità di consumo fra paesi sviluppati e realtà sottosviluppate o in via di sviluppo, è stata rilevata attraverso un’attività ludica (il gioco dei cubi) tendente a mettere in risalto il rapporto fra la ripartizione della ricchezza, a livello mondiale, e la disponibilità e il consumo di acqua. LA CLASSE 2 E è stata premiata per il lavoro “I FIGLI DELLA DEA ANGIZIA”. Percorso storico – scientifico sull’uso delle piante officinali nell’alimentazione e nell’erboristeria. Facendo un percorso a ritroso nei secoli, gli alunni sono approdati sulle sponde dell’antico lago Fucino, al tempo dei Marsi, guerrieri forti e coraggiosi, considerati dai Romani abili curatori e guaritori, per la loro conoscenza delle proprietà terapeutiche delle piante selvatiche. Tenendo conto che Il concetto di salute si è costantemente modificato nel tempo, per arrivare ad assumere, oggi, un’accezione molto più ampia, che associa strettamente una condizione di assenza di patologie ad uno stato di ben – essere globale della persona, i ragazzi, accanto alla riscoperta dei “rimedi erboristici” della leggendaria dea Angizia, hanno effettuato una ricerca dei “rimedi” fitoterapici della nonna, dell’omeopatia, dei fiori di Bach, al fine di promuovere la modificazione degli stili di vita, per perseguire il benessere nel tempo.