Avezzano. “Sono dispiaciuto ma ho il dovere di informarvi su come sono andate le cose al Consorzio di Bonifica del Fucino”. Inizia così la nota del presidente di Confagricoltura Fabrizio Lobene che, all’indomani dell’elezione del neo presidente Gino Di Berardino, spiega la sua posizione in merito al nuovo consorzio. “Giusto per ricordarvi, sui numeri non si discute”, ha commentato Lobene, “tuttavia con un inciucio tra CIA (altro che Agrinsieme), Coldiretti e il determinante apporto di soggetti scelti dai Consiglieri regionali è stata ribaltata la volontà della maggioranza dei consorziati ed eletto un rappresentante della Coldiretti imposto dal presidente del consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio. Le elezioni si sono tenute sotto la stretta vigilanza del consigliere regionale Maurizio Di Nicola che ha eterodiretto, da fuori la porta, e per salvaguardare i supremi patti politici, i lavori di una scompaginata aggregazione che non ha avuto neppure l’accortezza di illustrare un programma amministrativo (e la dice lunga su chi dovrà comandare). La votazione della Deputazione Amministrativa è avvenuta in modo illegittimo e ricorreremo per farla annullare, allo stesso tempo diffideremo il neo Presidente a non avventurarsi in decisioni assunte da un organo eletto contro lo Statuto e con il parere contrario del Presidente del Collegio Sindacale. E’ stato fatto strame della tanto decantata democrazia di cui si riempiono la bocca i politicanti locali eletti e non ed anche dell’onestà, da taluno magnificata, nelle pagine di FB. Pinochet era un modesto dittatorello rispetto a Coldiretti e politica per quello che hanno fatto al Consorzio di Bonifica del Fucino e, con operazione altrettanto squallida, a quello di Teramo (vedi la pagina a pagamento sul Centro di oggi di Confagricoltura Teramo). Saremo feroci oppositori e non permetteremo a qualche portaborsa, che si accontenta di modeste prebente, di fare danni ai bilanci del consorzio per poi metterli a carico delle bollette che gli agricoltori consorziati saranno chiamati a pagare. Così, sempre per ricordare i numeri il Presidente dei Giovani di Confagricoltura Claudio Scipioni, nella seconda sezione, ha preso 99 preferenze e non è risultato eletto, ben 19 in più del neo Presidente che poteva contare, nel seggio di Avezzano, dell’appoggio dei noti politici avezzanesi. Spero che comprendiate l’amarezza e vi invito a far riflettere i molti soci di Coldiretti e CIA che incontrate in campagna, rappresentando loro che è pura illusione, per le due brave persone elette, controbattere alle richieste e all’operato degli altri nominati dalla politica”.