Avezzano. Gli effetti della psicosi collettiva stanno mettendo in ginocchio l’agricoltura del Fucino e si parla già di un danno da un milione e mezzo di euro. Oggi a partire dalle ore 8,30 saranno distrutti con il reinterrato ben 10 ettari di insalate pronte per un consumo che non c’è più. La triste operazione sarà svolta sui terreni della nostra azienda: la fratelli Cambise sui poderi di strada 33 34 e 35 del Fucino. Solo per questa operazione andranno in fumo oltre centomila euro, ma se non c’è una inversione di tendenza, ogni settimana dovremo distruggere gli stessi quantitativi che a rotazione giungono a maturazione e con noi anche quelle di altre centinaia di agricoltori del Fucino. Lo ha annunciato Fabrizio Lobene Presidente di Confagricoltura L’Aquila. «Dal Ministero», ha annunciato Stefano Fabrizi direttore della Confagricoltura, «siamo riusciti a far includere tra le colture che possono essere risarcite anche indivia riccia e scarola».Nonostante la notizia della scoperta dell’origine del batterio killer ci vorranno settimane prima che i consumatori europei ritornino alle abitudini alimentari precedenti. Le insalate non possono essere conservate nei frigoriferi, quelle che non trovano sbocchi di mercato devono essere distrutte. Per motivi fiscali, alle operazioni di fresatura saranno presenti il comando di Avezzano della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle entrate che dovranno certificare la distruzione del prodotto. “Siamo preoccupati perché Bruxelles nel definire l’importo degli indennizzi ai produttori per i danni commerciali e di immagine che sono stati arrecati al settore ortofrutticolo” ha sottolineato Fabrizi. “Indubbiamente è un bene che si parli di indennizzi”, ha aggiunto con amarezza il presidente nazionale della Confagricoltura, Mario Guidi, “ma questa vicenda resta una sconfitta per la Germania e per la Commissione, perché si devono spendere milioni di euro a causa dell’incapacità di uno Stato membro di gestire quella che era solo una crisi circoscritta”.