Avezzano. L’Associazione Intercultura onlus – Centro locale di Avezzano, in collaborazione con il Liceo Scientifico “V. Pollione” di Avezzano, il Florian MetaTeatro di Pescara, l’Unicef, il Centro Servizi per il Volontariato e le associazioni di volontariato della città, per le celebrazioni in ricordo della Prima Guerra Mondiale e per il Centenario dell’American Field Service, presso il Castello Orsini – Avezzano oggi, dalle 19, e domani dalle 9 alle 11, nell’ambito della manifestazione “vivere senza frontiere”: tavola rotonda e spettacolo teatrale per celebrare i 100 anni di AFS intercultura presentano lo spettacolo: “Camminando insieme…una storia straordinaria”. Lo spettacolo rappresenta il momento conclusivo di un percorso laboratoriale realizzato da un gruppo di ragazzi delle scuole superiori di Avezzano e dai ragazzi stranieri ospiti nel territorio abruzzese. L’iniziativa, promossa dal centro locale di Avezzano con il contributo di AFS – Intercultura, è stata coordinata dal regista Mario Fracassi e Eleonora Cipolloni del Florian – Metateatro di Pescara. Con in scena: (I ragazzi ospiti ) Max Biedermann ( Stati Uniti), Alexander Bock (Danimarca), Ana Bastazin (Brasile), Elizabeth Cheshire (Stati Uniti), Juan Diego Napky (Honduras), Valerie Schernthaner (Austria), Maja Smedegaard Langkjaer (Danimarca), (… e i ragazzi del laboratorio di Avezzano) Maria Castellucci, Debora Calderola, Beatrice Fracassi, Giammarco Guagnozzi, Martina Guerrieri, Carolina Paesano, Valentina Paoloni, Chiara Segreti. Il filo conduttore dello spettacolo è legato al centenario della fondazione dell’Associazione Intercultura e al centenario della Prima Guerra Mondiale che fu un’immane catastrofe, un evento epocale che provocò la morte di milioni di persone e segnò la fine di un assetto politico da molti considerato eterno. Il volontariato, lo spirito di solidarietà internazionale, il coraggio della gioventù e il valore del dialogo interculturale rappresentano, a 100 anni di distanza, la preziosa eredità degli ambulanzieri, raccontata dagli attori dello spettacolo e portata avanti oggi dai volontari di Intercultura. Lo spettacolo, di forte impatto emotivo, parla di pace, d’amore e di guerra, di speranza e di nostalgia, di madri e di amanti: avventure e sentimenti che questi ragazzi, provenienti da diversi Paesi, hanno in comune. Lo spettacolo è una scoperta e uno scambio culturale: in scena ragazzi provenienti dalla Danimarca, dagli Stati Uniti, dal Brasile, dal Cile, dall’Honduras, dall’Austria e, naturalmente, dall’Italia che hanno lavorato con l’intenzione di dare vita ad un lavoro fondato sul linguaggio del teatro,sperimentando nuovi linguaggi e nuovi codici di comunicazione. Attraverso un lavoro di giustapposizione e di collage abbiamo voluto raccontare un’epoca attraverso la singolare prospettiva dei nostri ragazzi che hanno raccolto il racconto tenero e devastante, orgoglioso e spaventato di chi ha vissuto l’esperienza della guerra e trovando il modo di ri-raccontarla. Eppure la nostalgia riesce ad aprirsi a squarci ironici e tragici della piccola e grande Storia, Uno spettacolo a più facce e chiavi di lettura che rimanda ad altrettanti immaginari capaci di trasmetterci non soltanto il dato storico ma, soprattutto, una selezione singolare di alcuni aspetti relativi ad un’esperienza di vita; in altre parole, “un lavoro” fatto di lettere, diari, articoli, storie raccontate per capire davvero cosa sia stato questo terribile conflitto che, nella vuota retorica dei politici, avrebbe dovuto ‘porre fine a tutte le guerre: Gioventù e volontariato furono i primi capisaldi di un’organizzazione creata in Francia da giovani volontari statunitensi per salvare i feriti della Prima guerra mondiale e diventata un movimento per l’educazione alla pace e al dialogo. Correva il 1915 quando i pionieri di AFS si misero alla guida delle prime ambulanze. Quella che era un’avventura di ragazzi desiderosi di dare valore alle proprie vite, si apprestava a entrare per sempre nella grande Storia del mondo. Così nacque l’American Field Service e Intercultura, che ne è la rappresentante e la continuatrice in Italia, celebra, a partire dal mese di novembre del 2014, il Centenario dell’AFS con un ricco calendario di eventi, patrocinati dal Ministero degli Affari Esteri. Il volontariato, lo spirito di solidarietà internazionale, il coraggio della gioventù e il valore del dialogo interculturale rappresentano, a 100 anni di distanza, la preziosa eredità degli ambulanzieri, portata avanti oggi dai volontari di Intercultura. Nella nostra città Intercultura è presente da ben più di 10 anni. Il centro locale è stato creato nel 1998 da un gruppo di volontari coordinati da Patrizia Ferrante che ne divenne presidente. Il primo studente in assoluto, di cui si occupò il centro locale di Avezzano, fu un ragazzo che partì per 3 mesi… Da allora, sono circa 100 i ragazzi stranieri venuti a portare un po’ di mondo nella nostra provincia e più o meno il doppio gli studenti marsicani che hanno promosso la nostra cultura nei cinque continenti