Avezzano. Nasce Psichè, gruppo di psicoterapia psicoanalitica. Grazie alla collaborazione tra i medici Floriana De Michele, Walter Creati, Michele Di Mizio, e Francesco Subrani è nato questo team che intende promuovere appuntamenti rivolti a tutti ad Avezzano e nel resto della Marsica. Domenica si terrà il primo seminario su “Famiglie di ieri Famiglie di oggi”, con la relatrice Floriana De Michele. L’appuntamento è alla sala multifunzionale dell’Istituto Don Orione. “Tutti sappiamo cos’è una famiglia”, hanno spiegato gli psicologi, “cioè quel gruppo di persone che ci permette di costruire una rete affidabile di relazioni affettive cioè basate sull’ attaccamento e che permette a tutti i suoi componenti (coniugi-genitori figli-fratelli) attraverso di esse, a qualsiasi età, di sentirsi abbastanza sicuri per potersi spingersi a esplorare le relazioni al di fuori della famiglia stessa e a vivere nell’ambiente circostante. Essa è nata biologicamente come conseguenza del sostentamento e accudimento dei primi mammiferi, attraverso il comportamento dell’attaccamento che è una “relazione” a tutti gli effetti tra la madre e il piccolo, che poi si espande a tutti gli esseri umani che formano il gruppo sociale. La psicoanalisi si è sempre occupata della famiglia proprio in quanto essa permette questo intreccio di relazioni che formano la struttura psicologica, oltre che sociale, della persona ed, anzi, proprio in base a come si sviluppano le relazioni familiari l’individuo cresce nella salute oppure può sviluppare disagio e persino patologia. Pensiamo alle trasformazioni della famiglia tradizionale composta da una coppia solida di genitori che crescono i figli, sempre più di uno, che è quella che si vede sempre nella pubblicità, in cui i ruoli sono definiti e chiari, al contrario di una famiglia in cui manca un genitore (famiglia monogenitoriale), quasi sempre il padre, perché i coniugi sono divorziati, e magari hanno a loro volta costruito un’altra famiglia ( famiglia ricomposta) con altri figli: è evidente che le relazioni tra tutti i componenti diventano sempre più complesse e purtroppo spesso non trovano una comprensione all’esterno della famiglia (nel senso che le istituzioni sociali non sono adeguate ad accogliere le famiglie diverse). Oggi si parla molto delle famiglie con genitori omosessuali, cosa impensata fino a qualche anno fa. Ad oggi le famiglie sono sempre più diversificate e non si può parlare della famiglia come unico soggetto con bisogni riconosciuti e ben definiti, ma di tanti tipi di famiglia a seconda degli intrecci relazionali a cui danno vita. In quest’ambito il lavoro psicologico è cresciuto proprio nel fare orientamento e sostegno ai genitori, ai figli, ai giovani che non possono più identificarsi con i genitori e diventare loro stessi genitori in prospettiva. Si perché diventare persone adulte significa doversi confrontare con le spinte emotive, oltre che affettive, della sessualità e della procreazione, della propria identità non solo di genere femminile o maschile o altro ancora. La Psicoanalisi ha sempre considerato la famiglia nella sua funzione di contenitore dell’individuo, il contesto dello sviluppo dell’individuo. La famiglia è rilevante come istanza immaginativa e non come realtà istituzionale, dal momento in cui ciò diventa significativo per l’individuo in fase di sviluppo sono soprattutto i modi e l’intensità di quanto delle relazioni familiari viene interiorizzato. In questa fase, però, la crisi della famiglia è talmente elevata che la psicologia, è chiamata, più che mai, a sostenere la famiglia nel suo complesso e i suoi singoli componenti nel percorso vitale formativo e di crescita, in cui i vari eventi, legati, per esempio, a fattori positivi (matrimoni, nascite, ecc.), ma anche a fattori negativi legati a separazioni, ad abbandoni e a ferite interiori in genere (divorzio, violenze, malattie) risultano stressanti e spesso fonti di patologia. Il sostegno alla genitorialità, ad esempio, è sempre più richiesto, poiché il constante aumento nello spezzarsi del legame familiare istituzionalizzato, porta i coniugi ad affrontare difficoltà relazionali particolarmente complicate con i figli, oltre che tra di loro. La separazione porta alla costituzione di famiglie monoparentali (solitamente una donna ed i suoi bambini); ma anche alla costituzione di famiglie “ricostituite” dove compaiono genitori diversi e altri figli che non sono fratelli. Spesso, la madre è il genitore prevalente, è una presenza stabile e continua, mentre la funzione paterna è condivisa da parecchie figure maschili (padre biologico non di coabitazione ed il patrigno di coabitazione) i con quali i bambini devono imparare a confrontarsi. Il ruolo matrifocale nella dominanza genealogica è generalmente una caratteristica non solo delle famiglie rotte, ma anche delle famiglie moderne, ma non l’unico tra le contraddizioni relative alla genitorialità (parenting) nella società attuale. Le statistiche demografiche indicano una caduta del tasso di natalità, eppure, in un momento in cui il legame coniugale si sta indebolendo, il legame filiale è l’unico che ancora rappresenta un investimento continuo certo, anzi, il legame filiale sembra compensare la debolezza del legame delle coppie. Il bambino, paradossalmente, istituisce il legame delle coppie, nel senso che la coppia si organizza e si attiva intorno al bambino, a cui è subordinato. Spesso la coppia resta unita per il figlio o addirittura si forma per lui. Per i secoli, la nascita di un figlio è stata sperimentata come evento naturale, che non poteva essere controllato, né programmato come si fa oggi; i figli, oggi continuano a vivere con le loro famiglie per molto più tempo che nel passato, e se escono, una percentuale elevata torna a vivere con i loro genitori. Un nuovo genere di famiglia sta emergendo, la “famiglia continua” basata sulla coabitazione di due generazioni adulte all’interno dello stesso nucleo. I giovani sono “rifugiati” nelle famiglie d’origine, oasi di sicurezza. I genitori, a loro volta, sono gratificati da questo prolungamento della funzione parentale. L’emergere della famiglia adulta multi generazionale è, a sua volta, il riflesso della società multi generazionale nella quale viviamo. È diventato molto difficile a trovare un collegamento soddisfacente fra essere generato e generare, fra essere un marito e una moglie, un padre e una madre. I legami di famiglia e la loro importanza all’interno della comunità, a questo punto, in una società fatta da individui regolati dal mito della indipendenza, devono essere necessariamente ripensati. Tuttavia la famiglia con i suoi pregi e i suoi difetti resta ancora un riferimento a cui rivolgersi perché base affettiva sicura per i giovani di oggi.