San Benedetto dei Marsi. Un importante consiglio comunale si è tenuto, nel pomeriggio, nel municipio marruviano. Erano presenti: il sindaco Quirino D’Orazio; la vicesindaco Maria Di Genova; gli assessori Erminia Raglione e Danilo Mastrodicasa; il presidente del consiglio comunale, Francesco Raglione; i consiglieri Valentino De Ascentis e Fabrizio Domenico Cerasa; il segretario comunale, Assunta D’Agostino. Tra i temi all’ordine del giorno (approvazione dei verbali relativi alla precedente seduta consiliare; approvazione del rendiconto della gestione comunale, inerente l’esercizio finanziario dell’anno 2014; piano per la ricostruzione post-sisma relativo all’edilizia scolastica locale; modifica del vigente regolamento comunale per la concessione e la gestione dei posteggi) si è discusso, anche, della decadenza dal consiglio comunale del consigliere di minoranza ed ex sindaco, Paolo Di Cesare. Il motivo è dato dal numero delle assenze dall’assise comunale: dodici assenze – di cui solo tre sono state giustificate – su quattordici consigli comunali, dal 6 giugno 2013 (giorno dell’insediamento della nuova amministrazione comunale) fino ad oggi. Il procedimento di destituzione, avviato il 9 dicembre 2014, ha visto la sottoposizione della decadenza al giudizio e al voto consiliare. L’avvocato Di Cesare era stato, formalmente, invitato a fornire le osservazioni e le giustificazioni per spiegare la mancata partecipazione alle sedute consiliari. Ma ciò non è avvenuto. Il consiglio comunale ha, dunque, votato la decadenza del consigliere Di Cesare per le troppe assenze dall’assise comunale. Su sette votanti: sei voti favorevoli alla decadenza, un astenuto e nessun voto contrario. Questo l’esito della scomoda deliberazione comunale. L’ex sindaco Di Cesare potrà, ora, presentare ricorso al Tar dell’Aquila, per esporre le proprie motivazioni. In caso contrario, verrà sostituito dal primo dei non eletti, Americo Emidio Santilli, vicesindaco durante la scorsa amministrazione Di Cesare. Insomma, una vicenda delicata che, sicuramente, farà molto discutere l’opinione pubblica locale, perché – anche se l’articolo 10 dello statuto comunale e l’articolo 29 del regolamento comunale segnano, obbligatoriamente, la strada della decadenza – Di Cesare era stato, comunque, democraticamente eletto dalla cittadinanza marruviana, nella passata competizione elettorale del maggio 2013. Antonio Salvi