Avezzano. Aveva con sé 4 grammi di hashish e due di cocaina, ma non sono sufficienti a fondare l’accusa di spaccio anche lieve secondo quanto stabilito dalla recente riforma legislativa relativa alle cause di esclusione della punibilità. Hammadi El Ghiabi, 30 anni, l’assassino del pozzo, condannato per aver ucciso con una grossa pietra il connazionale Abdelhadi Lem Saadi, è stato infatti assolto dall’accusa di detenzione a fine di spaccio lieve dal giudice per le udienze preliminari del tribunale di Avezzano, grazie all’applicazione della nuova causa di non punibilità che esclude la responsabilità penale per la tenuità del fatto commesso. Il giudice ha potuto applicare la norma nonostante il marocchino non fosse incensurato e, al contrario, fosse già condannato a scontare una pena di dieci anni di reclusione per l’uccisione del connazionale, avvenuta nel 2012. Il gup ha dunque accolto la richiesta del legale, Leonardo Casciere, che aveva sostenuto in udienza l’applicazione diretta della norma di non punibilità vista la particolare tenuità dello spaccio e il comportamento non abituale dell’uomo. L’omicidio per il quale lo straniero sta scontando la pena, è avvenuto il 14 dicembre 2012 dopo una lite scaturita per un prestito non restituito di cento euro. Dopo la colluttazione avvenuta a Strada 37, nel Comune di Trasacco, l’omicida avrebbe caricato il connazionale in auto, vagando per tre ore, forse più, nelle vie del Fucino, prima di abbandonare il corpo in un pozzo per l’irrigazione nella zona della frazione di Paterno, nella speranza che il corpo non venisse più ritrovato. Sembra che in un primo momento volesse portarlo in ospedale, ad Avezzano, ma poi accortosi del decesso avrebbe cambiato idea.