Avezzano. E’ attesa per questa mattina la conferenza sul progetto Powercrop. Azienda, amministrazioni comunali, sindacati, associazioni ambientaliste e agricole si incontreranno nel palazzo della Regione a Pescara, dove è scoppiata la protesta durante il Consiglio, per esprimere il loro parere sulla riconversione dell’ex stabilimento di Pescara. Contemporaneamente, sotto al palazzo dell’ente, saranno presenti gli attivisti, gli agricoltori e i ragazzi della consulta giovani di Luco dei Marsi che nel loro periodico hanno detto un chiaro no al progetto Powercrop. “Un assurdo ecologico”. Questo è, per Fare Verde, l’enorme centrale a biomasse che la Powercrop vuole costruire nella piana agricola del Fucino. “Basta qualche dato per descriverla: ogni anno consumerebbe la stessa acqua di metà della popolazione di Avezzano”, hanno spiegato dall’associazione, “uno dei centri più popolosi dell’Abruzzo interno. L’acqua sarebbe sottratta alle aziende agricole fucensi, che danno lavoro a migliaia di persone. In cambio si otterrebbero un milione e seicentomila tonnellate di fumi e polveri all’anno. Le emissioni inquinanti si accumulerebbero su colture IGP, oltre che nei polmoni dei cittadini, data la particolare configurazione “a conca” del territorio. Inutile dire che la biomassa necessaria per alimentarla, pari a 270.000 tonnellate di legna all’anno, non è disponibile in un territorio caratterizzato da numerose aree protette, tra le quali c’è, a pochi chilometri di distanza, il Parco Nazionale d’Abruzzo. “È per questo che sono tutti contrari”, afferma Massimo De Maio, referente di Fare Verde per l’Abruzzo, “tranne il Governo italiano, che ha nominato un commissario per facilitare la realizzazione dell’impianto, e gli uffici tecnici della Regione Abruzzo, che hanno deciso di andare dietro al Governo convocando una conferenza di servizi per dare il via libera al cantiere”. Due ricorsi al TAR, uno dei quali firmato anche da Fare Verde, da parte di Amministrazioni comunali, cittadini e agricoltori, contro la valutazione favorevole di impatto ambientale e un ricorso alla Corte Costituzionale contro la nomina del commissario governativo, non sono bastati per dissuadere il Governo Renzi e il Gruppo Maccaferri, che è tra i finanziatori personali dell’attuale Ministro dell’Ambiente Galletti, dal voler costruire questo vero e proprio ecomostro. Per Fare Verde, il caso della centrale Powercrop in Abruzzo è esemplare di come si vogliono imporre alle popolazioni locali opere insostenibili, prive ogni logica ambientale ed economica, spacciandole come opere strategiche. “Se domani, martedì 24 marzo”, aggiunge De Maio, “la Regione Abruzzo desse il via libera alla costruzione della centrale, saremmo di fronte alla sconfitta definitiva della democrazia e dello Stato di diritto”. Questa mattina nella sede della Regione la società si discuterà nuovamente sulla riconversione dell’impianto a biomasse. Dopo la presa d’atto del comitato di valutazione impatto ambientale dell’interramento dell’elettrodotto i tecnici della Regione acquisiranno nuova documentazione.