Avezzano. Si parla di orso marsicano e del suo futuro ma il Ministero dell’Ambiente non si fa vedere. La denuncia arriva dall’associazione Salviamo l’orso, da sempre in prima linea per la tutela della specie. “Come temevamo”, affermano, “l’unico a cui non interessa la sorte della specie più minacciata d’Italia , l’orso marsicano , è il ministro Gian Luca Galletti. A margine del Convegno organizzato ieri dal Parco nazionale, con stupore non è sfuggita all’attenzione dei presenti l’assenza del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio. Apprezzato invece il contributo portato dal Ministero della Salute che sembra farne le veci. Benché annunciati i rappresentanti del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, hanno disertato il convegno ed evitano il confronto con i tecnici e le associazioni che da mesi sollecitano il loro intervento per chiudere la vicenda dei pascoli infetti di Gioia dei Marsi”.
Salviamo l’Orso con le altre associazioni presenti a Pescasseroli erano convinti che dai rappresentanti del dicastero di Via Cristoforo Colombo, più volte sollecitati, arrivassero indicazioni sulle iniziative già prese o in via di definizione per impedire a inizio estate il ritorno del bestiame nell’area del Parco nazionale infetta dalla Tbc dal 2012. “Interessante”, affermano, “sarebbe stato anche discutere del programma di lavoro per l’anno in corso dell’autorità di gestione del Patom che invece da più di 4 mesi dorme sonni beati nonostante l’emergenza zootecnia nell’areale dell’orso. Vogliamo invece ringraziare Andrea Maroni Ponti che in rappresentanza del dicastero della Salute ci ha relazionato sul lavoro svolto dalla sua struttura e sulla bozza di ordinanza ministeriale approntata per affrontare casi come quello di Gioia dei Marsi Uno strumento di cui auspichiamo una rapida approvazione per poter evitare il ripetersi di situazioni quali quella in cui ci dibattiamo dal 2012 e tuttora non risolta”.
Salviamo l’Orso ha ringraziato anche il presidente nazionale di Federcaccia per le parole pronunciate da un rappresentante delle associazioni venatorie e grazie naturalmente all’Ente Parco per aver organizzato l’incontro di Sabato. “Ci attendiamo un’azione rapida e risoluta nelle prossime settimane”, ha dichiarato Stefano Orlandini, presidente dell’associazione, “affinché il bestiame venga escluso da un’area precisa e delimitata per ridurre i rischi a cui è esposta la relitta popolazione di orso, perché i convegni sono utili ma i provvedimenti concreti lo sono ancor di più. Ed è pur sempre l’Ente, in ultima analisi, il responsabile della tutela della salute della fauna selvatica e della conservazione dell’orso all’interno dei confini del suo territorio”.