Avezzano. “Mia sorella disse all’avvocato che l’avrebbe uccisa, che era preoccupata”. E’ quanto affermato, nel processo a carico dell’uxoricida di Pescina Veli Selmanaj (46), da uno dei figli minorenni. Il padre e marito killer è accusato anche di violenza sessuale nei confronti delle tre figlie, una delle quali è stata da lui uccisa all’uscita del supermercato, facendo fuoco anche sulla moglie. Il kosovaro reo confesso dell’omicidio, che aveva ucciso a colpi di pistola la figlia Senade Selmanaj e la moglie Fatima, è accusato di duplice omicidio con le aggravanti della premeditazione, del vincolo discendente con la figlia, oltre al porto e alla detenzione abusiva di arma da fuoco. Nell’udienza di oggi, però, l’accusa era di violenza sessuale nei confronti delle figlie, tra cui la stessa Senade, uccisa a colpi di arma da fuoco mentre usciva dal supermercato. La famiglia delle vittima è difesa dall’avvocato Leonardo Casciere. Dalle accuse di violenza sessuale sarebbe scattata la molla che ha portato al duplice omicidio. L’uomo aveva detto ai magistrati che quelle accuse lo avevano infamato, che lo facevano soffrire e che mai aveva abusato delle figlie. La testimonianza dei figli minorenni, ascoltati in qualità di testimoni della difesa, si è tenuta a porte chiuse ed è stata agghiacciante. Uno di loro ha raccontato come la sorella Senade, prima dell’omicidio, disse all’avvocato “mio padre prima o poi mi ucciderà”. I due minorenni hanno inoltre affermato che il padre picchiava spesso la moglie, la loro madre. Sono stati ascoltati anche il fratello dell’imputato e una donna collega di lavoro della moglie. Il kosovaro è difeso dagli avvocati Davide Baldassarre e Antonio Milo.