Celano. Un asse tra Avezzano e Celano per rafforzare Di Pangrazio e riportare sullo scranno comunale Piccone. Sarebbe questa, secondo ricorrenti voci nel mondo della politica, l’ultima mossa in vista delle elezioni amministrative che rispolvererebbe quella congiunzione teorica tra Avezzano e Celano. Attori diversi, ma stesso copione, che potrebbe essere determinante per le elezioni amministrative. Ma veniamo alle voci sul presunto accordo. A Celano l’ex sindaco Filippo Piccone sta cercando di comporre una lista che possa conquistare l’elettorato e riportare lui e i suoi in Comune. Le difficoltà non mancano visto il divorzio con lo storico amico Antonio Del Corvo, presidente della Provincia dell’Aquila, e le numerose cordate antipicconiane nate negli ultimi mesi. Ad Avezzano nella coesa maggioranza del sindaco Gianni Di Pangrazio non manca qualche mal di pancia e soprattutto qualche dissidente che ogni tanto alza la voce e cerca di mettere in crisi il gruppo, per poi però riabbassarla. Allora quale migliore occasione per rilanciare il vecchio asse Avezzano-Celano al fine di dominare la Marsica e l’intero Abruzzo. I rapporti tra Piccone e Di Pangrazio non sono mai stati idilliaci, tanto per fare un eufemismo, ma si può dire che i due, fin dall’ascesa in campo del sindaco di Avezzano, hanno siglato un patto ideale di non belligeranza: questo è il mio territorio, quello è il tuo, io non invado il tuo campo e tu non invadere il mio. Nelle ultime settimane, infatti, ci sarebbero stati dei contatti tra i due. Per il sindaco di Avezzano, dirigente della Provincia dell’Aquila, si parla da mesi di un posto a Roma, a palazzo Chigi, in vista anche della soppressione degli enti. Quale migliore sponsor, allora, se non un rappresentante del governo? A far da padrino a Di Pangrazio per il suo ingresso nei palazzi che contano perché non scegliere proprio un cittadino onorario di Celano? Magari uno come Gaetano Quagliariello, amico fraterno di Piccone. Qualcuno sarebbe pronto a giurare che il sindaco di Avezzano, grazie proprio all’ex collega celanese, avrebbe preso contatti in questi giorni con Quagliariello. In realtà a Di Pangrazio, da anni nella pubblica amministrazione, basterebbe presentare il suo curriculum alla porta di palazzo Chigi per entrare. Per ora solo vox populi, non confermate da nessuno dei diretti interessati. Si sa in vista delle elezioni la fantasia politica è in grado di fare tutto. Ma se Piccone mette sul piatto il suo ascendente con Quagliariello per aiutare Di Pangrazio cosa mette sul piatto Di Pangrazio? Il 31 maggio si avvicina, quindi la risposta è solo una: l’appoggio alle elezioni. Ma c’è di più. Gli uomini di Piccone in consiglio comunale potrebbero fare un salto della quaglia, e dai banchi dell’opposizione potrebbero andare a rafforzare quelli della maggioranza. Gianni non ha bisogno, per ora, di numeri però è meglio buttarsi avanti per non rimanere indietro. E così nell’accordo dell’asse Avezzano – Celano è compreso anche un nuovo gruppo consiliare. Così impazza il “toto quaglia”. C’è chi parla di Antonio Di Fabio, chi di Lino Cipolloni, chi invece di Italo Cipollone, e chi di tutti e tre, con un immediato passaggio in maggioranza e un successivo assessorato proprio a Di Fabio. Tutte ipotesi, tutte congetture. Almeno per ora. Solo il tempo potrà dire se veramente i due protagonisti di questa soap politica, lo storico “signore” della città castellana e il moderno “tecnico” che dice di disdegnare la politica, hanno costruito un asse che da piazza Torlonia porta a piazza IV novembre