Avezzano. Scoppia la polemica sulla destinazione d’uso dell’Interporto di Avezzano, Morgante attacca i rappresentanti marsicani in Regione accusandoli di non aver tutelato il territorio ma il Presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, chiarisce che l’Interporto verrà aperto. Sono anni che si cerca di capire come meglio sfruttare la struttura alle porte della città costata oltre 30 milioni di euro e attualmente utilizzata solo dalla Croce Rossa. Una collocazione vera e propria non è stata mai trovata, nei giorni scorsi il Presidente della Regione D’Alfonso ha spento le ulteriori speranza dei marsicani. Ospite della direzione del Cna Abruzzo, rispondendo ai quesiti posti negli interventi introduttivi del presidente e del direttore regionale della Cna, Italo Lupo e Graziano Di Costanzo, D’Alfonso ha annunciato importanti novità in materia di infrastrutture: l’Abruzzo metterà a punto una vera e propria mappa degli insediamenti “strategici”. “I quattro autoporti di Roseto, Castellalto, San San Salvo e di Avezzano realizzati da anni, e mai aperti, sono condannati a un progressivo degrado e oggetto di una lunga battaglia della Cna abruzzese, che ha pure denunciato il caso alla Corte dei Conti – ha dichiarato il Governatore – In assenza di possibili impieghi legati allo sviluppo dell’intermodalità, potrebbero così essere messi sul mercato, nel caso in cui aziende private manifestassero un concreto interesse al loro utilizzo o di loro singole parti”. Sulla vicenda è subito intervenuto Antonio Morgante, già segretario dell’ex presidente Gianni Chiodi, “c’era da aspettarselo. La Marsica non esiste in giunta regionale e queste sono le conseguenze. Dopo l’esclusione della nostra terra dai fondi europei, ora l’interporto marsicano, i cui lavori si sono conclusi sotto l’esecutivo di Chiodi, sembra non essere più strategico. Il suo destino sarà quello dell’abbandono a favore dell’infrastruttura gemella di Manoppello? Ho chiesto e ottenuto dai consiglieri regionali di centrodestra di saperne di più e, se del caso, di utilizzare ogni strumento in loro possesso per rilanciare la centralità di Avezzano”.
A chiarire il tutto è intervenuto, però, il Presidente del Consiglio regionale, Peppe Di Pangrazio.
Veramente l’interporto di Avezzano è destinato al degrado?
“Sicuramente non è destinato al degrado tanto è vero che ho ricevuto un incarico per attuare tutte le procedure affinché si arrivi il prima possibile all’apertura del centro smistamento merci di Avezzano, naturalmente affidandolo a un gestore importante attraverso un bando di gara pubblico. Da studi effettuati, viene ritenuto un nodo strategico, soprattutto per il collegamento che lo stesso ha con la Regione Lazio e soprattutto con il porto di Civitavecchia. Finora l’interesse è stato manifestato anche da società che gestiscono interporti nei più importanti porti del nostro pianeta, tra cui Singapore”.
Quale è lo stato attuale dell’interporto? E quali son i tempi affinchè la struttura inizia a funzionare?
“La struttura è in condizioni ottimali, occorrono soltanto piccoli interventi che impegnano importi di poca rilevanza a cui la Regione può far fronte senza problemi e stando alla scheda tecnica fornita nell’ultima riunione effettuata dove hanno partecipato provveditorato per le opere pubbliche, Regione Abruzzo, e l’impresa che ha terminato gli ultimi capannoni, e dal crono programma, entro il mese di luglio l’opera avrà il collaudo”.
Ma a cosa servirà l’Interporto?
“Sarà una base logistica di riferimento delle Regioni del Centro e Sud Italia – annuncia Di Pangrazio – ipotizzando noi che venga utilizzato come piattaforma delle merci che arrivano nell’importantissimo porto di Civitavecchia. Sarà luogo naturale per l’allocazione dell’ufficio delle dogano che avrà un luogo sempre più importante alla luce della quantità di merci che transiteranno in questa struttura logistica.
Si sta pensando – continua – a una borsa merci per valorizzare a aiutare la commercializzazione di tutti i prodotti che vengono coltivati nel bacino fucense e oltre e per tutte le industrie che lavorano nella Provincia dell’Aquila per avere commercializzazione più sicura e prezzo garantito nelle loro merci. Ultima allocazione potrà essere per industria di eccellenza che volesse insediarsi come momento di trasformazione di prodotti agricoli che qui vengono coltivati”.
Oggi il centro merci è però ancora occupato dalla Croce Rossa. Come si risolverà questo problema?
Il Presidente di Pangrazio spiega che “è già all’esame del gruppo di lavoro la ricerca di un immobile capace di ospitare il sistema della Cri presente ad Avezzano affinché quella stessa attività rimanga all’interno dei confini del nostro territorio. Nell’arco di un breve periodo si terrà un incontro aperto anche alla stampa affinché si possa portare a conoscenza della nostra comunità marsicana e abruzzese di come procedono i lavori di questa importantissima infrastruttura utile al sistema Abruzzo”.