Avezzano. “Delitti al microscopio. L’evoluzione storica delle scienze forensi” è il titolo del libro che è stato presentato, nel pomeriggio, nel tribunale del capoluogo fucense. Erano presenti: il presidente del consiglio della Regione Abruzzo, Giuseppe Di Pangrazio; il sindaco del Comune di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio; l’autore del libro, Luca Marrone; il presidente del tribunale marsicano, Eugenio Forgillo; il magistrato della procura della Repubblica di Avezzano, Guido Cocco; il consiglio dell’Ordine avezzanese degli avvocati; il capitano dell’Arma dei carabinieri e comandante della compagnia di Avezzano, Enrico Valeri; la giornalista Magda Tirabassi; la presentatrice e giornalista, Orietta Spera. L’evento, valido ai fini della formazione forense per i legali che vi hanno partecipato, è stato accreditato dal consiglio dell’Ordine avezzanese degli avvocati. “Voglio anzitutto ringraziare l’autore del libro e le personalità intervenute, ricordando l’importanza di questi eventi culturali poiché trattano alcune tematiche molto delicate e dalla grande rilevanza sociale”, ha commentato il sindaco Di Pangrazio. “Il volume racconta i primi sviluppi delle scienze dell’investigazione criminale”, ha spiegato Luca Marrone. “In particolare, il libro tratta la nascita della balistica, l’affermarsi dell’identificazione antropometrica e dattiloscopica, le originarie tecniche dell’indagine patologico-forense, i primi rudimentali test tossicologici, l’evoluzione delle metodiche delle analisi della scena del crimine e il criminal profiling (definizione del profilo criminale, ndr)”, ha proseguito l’autore del libro. “Per tutti coloro, fra i lettori, che condividono la passione per le scienze forensi, questo libro può essere utilizzato anche per ripercorrere le indagini su alcuni significativi casi criminali del passato. Vedremo all’opera alcuni investigatori geniali e innovativi, il fondatore del primo laboratorio di polizia scientifica, i patologi e i medici-detective. Il volume documenta lo strenuo impegno nel contrasto al crimine di generazioni di investigatori, scienziati e giuristi”, ha concluso il criminologo Marrone. “La scienza ha dovuto necessariamente affiancarsi all’investigazione; noi magistrati percepiamo una realtà, quella fattuale degli eventi, che viene preliminarmente filtrata attraverso l’ausilio della polizia giudiziaria e dei consulenti tecnici specializzati nei vari settori dello scibile umano”, ha dichiarato il magistrato Cocco. “La polizia giudiziaria è la prima a intervenire sulla scena del crimine, per scongiurare il pericolo della dispersione o dell’inquinamento delle tracce, garantendo la conservazione delle stesse”, ha affermato il capitano Valeri, al termine della presentazione. Antonio Salvi