Avezzano. L’antidoto alla crisi? Investire. La pensa così, in estrema sintesi, Rosa Pestilli, responsabile di Sicurform di Avezzano, una realtà leader in campo nazionale nei settori della formazione professionale, della sicurezza sul lavoro, sulla medicina del lavoro e progettazione di modelli organizzativi “231”.
Come è la situazione attuale riguardo al mondo del lavoro nella Marsica?
Rispetto a qualche anno fa la crisi si è stabilizzata. Dai nostri controlli di gestione eseguiti all’interno delle aziende emerge che qualcosa si sta muovendo. Riflessi di questo cambiamento ci sono anche per le aziende del territorio che lavorano all’Aquila.
Quali sono i settori meno interessati dalla crisi?
Quello agricolo e agroalimentare non percepisce la crisi come altri settori. Ci sono lavori stagionali e lavori distribuiti nell’arco dell’anno, quindi c’è una gestione diversa. Il settore dei trasporti è quello più penalizzato, più di quello edilizio che, se pure in difficoltà, può avvalersi di maggiori ammortizzatori. Certo è che i piccoli sono quelli a soffrire di più, ma da quello che possiamo constatare, sono proprio loro che si stanno muovendo iniziando a reinvestire.
Quindi la crisi sta finendo?
No, non sta finendo, ma ci sono segnali positivi. Ad esempio c’è meno lavoro nero, e ci sono aziende chiuse che stanno ripartendo. Chi aveva partite iva sospese le sta riaprendo e chi aveva dipendenti a casa sta riassumendoli.
Cosa consiglierebbe lei alle aziende marsicane oggi?
La differenza tra aziende di successo, nonostante la crisi, e aziende in difficoltà non sta più come una volta nell’avere o meno conoscenze, agganci e raccomandazioni. Ma nell’attuare più strategie, che usufruiscono di agevolazioni. Vincono quelle che ragionano in grande e che hanno voglia di investire.
Cosa manca quindi alla maggior parte delle aziende marsicane?
La Marsica ha un grande potenziale, ma manca informazione, professionalità nella gestione aziendale. Si fa fatica a modernizzare il lavoro qui, ma l’investimento permette di recuperare le spese. Non è possibile che oggi l’imprenditore debba pensare all’amministrazione piuttosto che a lavorare, manca la cultura della consulenza e manca la capacità di sapersi aggiornare.
Questo accade anche nella sicurezza. Chi investe in sicurezza, è dimostrato, fa un buon affare. Oggi gli organi di controllo agiscono in via preventiva, non fanno repressione, la mentalità è cambiata. Solo l’aggiornamento continuo può garantire degli standard efficienti. La prevenzione degli infortuni, infatti, non deve essere intesa come una prescrizione di legge, ma come un comandamento dettato da obblighi umani e dalla ragione economica.
Quindi siamo dentro una globalizzazione che globalizzazione non è?
Certo, basti pensare alle scuole. In altri paesi europei si studiano diverse lingue, da noi si fa fatica a conoscere bene l’inglese.
Cos’altro cambierebbe nel mondo del lavoro marsicano?
Qui manca anche il fare squadra. La collaborazione e la cooperazione crea la concorrenza leale, la crisi fa scrematura di mercato e quelli bravi, quelli che resistono sono quelli che cooperano.
Infine, oggi l’imprenditore deve essere in grado di capire cosa cerca, partendo da una preparazione personale e deve, soprattutto, saper spaziare, essere versatile.