Morino. La Corte dei conti dà ragione al sindaco D’Amico e chiude l’annosa vicenda amministrativa della scuola di Brecciose, a Morino. L’udienza legata al processo per la compravendita dell’edificio scolastico si è conclusa con un’assoluzione. Il primo cittadino, Roberto D’Amico, e gli amministratori comunali, sono stati assolti poiché, secondo la corte, è stato tutelato l’interesse pubblico. E’ quanto stabilito dalla prima sezione della Corte dei conti che ha avvalorato il comportamento del primo cittadino e quello dell’ex sindaco, Giovanni D’Amico, per aver revocato la vendita dell’ex scuola di Brecciose deliberata dal precedente Consiglio. Una decisione presa in quanto, secondo l’amministrazione, le modalità di vendita determinavano un danno patrimoniale per il Comune. Su esposto della minoranza consiliare era stata aperta l’inchiesta ed era scattato il rinvio a giudizio per i due D’Amico. In primo grado, gli amministratori erano stati condannati a risarcire al Comune di Morino le somme relative alle spese legali per il contenzioso in sede amministrativa con l’acquirente. La Corte centrale ha riconosciuto che, a prescindere dal contenzioso in sede amministrativa, la stima del valore era insufficiente e la modalità di vendita dell’immobile non consentiva la tutela patrimoniale del Comune di Morino in quanto le somme non erano sufficienti per la dichiarata volontà di realizzare la strada per la frazione di Brecciose, tanto che esse non venivano neppure iscritte in bilancio. Per la Corte, la richiesta di Roberto D’Amico e Giovanni D’Amico di deliberare in consiglio il rientro del bene pubblico nella disponibilità dell’Ente locale “appare ragionevole”, anche perché “l’immobile è stato venduto ad una somma irrisoria”. In sintesi, secondo la Corte, i due sindaci “hanno realizzato un atto di auto-tutela”, e la scelta di revocare la precedente vendita è stata reputata “ragionevole”. Gli amministratori del Comune della Valle Roveto erano difesi dall’avvocato Francesco Innocenzi.