Tagliacozzo. Un report con 20 discariche abusive su tutto il territorio. Si tratta di un vero pericolo per l’ambiente e per la salvaguardia del territorio. La mappa dettagliata è stata consegnata a ottobre scorso al sindaco Maurizio Di Marco Testa e agli assessori. Fino a oggi di queste pericolose discariche solo una è stata bonificata. A lanciare l’allarme inquinamento ambientale è stato il “Meetup 5 Stelle” di Tagliacozzo che ha presentato in Comune una proposta per combattere gli abbandoni indiscriminati. In sei delle venti discariche c’è la presenza di eternit, mentre alcune di queste bloccano dei corsi d’acqua e inquinano, di conseguenza, anche falde acquifere. Non mancano ingombranti e inerti da cantiere.
Le discariche sono state trovate in località Roccacerro, dietro al cimitero, nella frazione di Tremonti, lungo la strada che costeggia i castagneti, ai bordi di una strada sterrata che costeggia la ferrovia, nella zona denominata “Ponte Ferro”, di fronte al bivio per la Piccola Svizzera, lato Monte la Difesa, nella parte superiore di via degli Ontani, di fronte al bottino del Cam, lungo la sterrata di collegamento per Poggetello, prima del ponte sul Fiume Imele, nel canale fluviale ostruito, strada in direzione Gallo, vicino al campo sportivo di San Donato, all’incrocio che si immette nella strada che porta alla polveriera, da Gallo o da San Donato, ai bordi della via che conduce verso la polveriera, in direzione Poggio Filippo in località Cava, sulla strada di collegamento Tagliacozzo-Gallo, nella strada interna in direzione Segen, nella strada di collegamento tra via delle Macchie ed il Casello, sulla strada interna che collega via delle Macchie con la Tiburtina alla curva “Caretti”, in direzione Sorbo, tratto canale fluviale, e infine in via delle Macchie al ponticello tra Sfratati e il bivio per il complesso la Contea.
C’è addirittura un segnale con la scritta “divieto di scarico”, ma il palo si mantiene grazie a una canna fumaria in eternit.
“Nessun membro dell’amministrazione ha dato seguito alla nostra segnalazione”, spiegano, “tenendo all’oscuro l’ufficio tecnico preposto, né tantomeno è arrivata una nota di riscontro. I consiglieri comunali Roberto Giovagnorio e Alfonso Gargano, dopo aver presentato una interrogazione al sindaco, senza ricevere risposta, hanno avvisato il segretario comunale che si è prodigato per risolvere il problema”. “Non riusciamo a comprendere la grave omissione”, affermano i due consiglieri, “e ringraziamo gli attivisti del M5s per aver abbracciato una problematica di interesse collettivo e il responsabile dell’ufficio tecnico per l’immediata attenzione rivolta al caso”. “Avremmo voluto che la nostra segnalazione fosse stata presa in considerazione da sindaco e consiglieri”, rincarano la dose gli attivisti Massimiliano Orsini e Massimo De Maio, “purtroppo così non è stato”.
L’obbiettivo è quello di tenere sotto controllo le discariche segnalate e le nuove discariche nel caso se ne creino altre, aprendo una collaborazione con l’ufficio preposto, ad aggiornare il sito ed intervenire per cambiare il colore delle wapoint nel momento in cui verranno bonificate. Il progetto descritto ha l’obbiettivo di vedere quale siano i punti più frequentati dai malfattori per poter procedere alla sistemazione di ipotetiche foto trappole, oltre che tenere sotto controllo tutto il territorio, soprattutto fiumi e alveoli. Per ora, però, solo un colore è cambiato sulla mappa perché solo una discarica è stata ripulita.