Avezzano. Il connubio donne e politica rappresenta da sempre uno dei temi più spinosi per il nostro Paese. Sembra che un tempo le donne si battessero di più per la conquista e la difesa dei propri diritti e soprattutto per la famigerata parità con il genere maschile, ma gli sforzi compiuti dalle femministe di un tempo sembrano riscuotere consensi solo per una piccola parte dell’universo femminile di oggi. Notevole è, infatti, la difficoltà nel reclutare il genere femminile nella composizione delle liste elettorali per le prossime elezioni amministrative. I comuni marsicani impegnati ad eleggere il primo cittadino saranno ben undici, e già dalle prime indiscrezioni sembra non esserci nessuna donna in lizza per la carica di sindaco. In Italia le donne fanno la loro prima comparsa sulla scena politica nel 1946, in occasione dei quel referendum che per prima volta chiama in causa le donne nella difficile scelta tra monarchia e repubblica, ed è solo nel 1960 che le stesse vengono ammesse allo svolgimento di tutte le professioni. Le prime elezioni amministrative della storia italiana si svolsero Il 10 marzo 1946 dopo la caduta del fascismo e per la prima volta in Italia il genere femminile andò alle urne in ben 436 comuni ed il ’46 fu anche l’anno che sancì l’eleggibilità delle stesse. Dalla conquista del diritto di voto, passando per l’eleggibilità delle donne, si giunge sino alla dibattuta questione odierna delle quote rosa nell’ambito degli organi politici istituzionali elettivi e non. Vari paesi del mondo dove questa situazione di disparità è più accentuata stanno ricorrendo a strumenti legislativi per fissare le quote minime di presenza femminile nei rispettivi parlamenti. In Italia, pur essendo molto vivo il dibattito politico sviluppatosi attorno al tema delle quote rosa, il disegno di legge presentato nel 2005 non è stato mai definitivamente approvato. Solo qualche anno più tardi, nel 2011 è stata introdotta nel nostro ordinamento una importante disciplina che impone la presenza femminile negli organi di amministrazione e controllo delle società quotate, ed un anno dopo analoghe disposizioni sono state previste anche per le società controllate dalla Pubblica Amministrazione. Tuttavia è’ notizia recente che la nuova legge elettorale non sarà rosa, nonostante la protesta delle novanta parlamentari di bianco vestite, l’italicum non prevede per ora parità di genere, ma solamente un’ alternanza tra uomo e donna nella composizione delle liste elettorali dei comuni al voto, si potrà, inoltre, esprimere la doppia preferenza di genere per i candidati a consigliere comunale, cioè una per un candidato di sesso maschile e l’altra per un candidato di sesso femminile della stessa lista. E poiché le liste elettorali che non rispetteranno l’alternanza di genere non saranno ammesse nella Marsica è caccia aperta alla candidate donna. In ogni Comune sembra essere uno dei nodi più difficili da sciogliere. Le donne non vogliono avvicinarsi alla politica? O la politica non gli lascia spazio? Interrogativi ai quali prima di maggio i candidati e le loro liste devono dare delle risposte perchè ogni compagine, in base al numero di abitanti, deve avere al suo interno almeno due o tre donne. Federica Di Marzio