Avezzano. Dopo le accuse al sindaco di Tagliacozzo, Maurizio Di Marco Testa, e le contestazioni al provvedimento della sua nomina alla presidenza del Gal (Gruppo di azione locale), sulla questione replicano Nino Garofali e Rocco Di Micco vicepresidenti del Gal Terre aquilane srl. Ma ora spunta il documento della Regione che contesta la nomina di DI Marco Testa.
In sostanza, i consiglieri Alfonso Gargano e Roberto Giovagnorio hanno sottolineato, oltre alla difficoltà di accesso ai documenti sulla vicenda in Comune, l’atipicità della nomina di Di Marco Testa che ha partecipato come commissario liquidatore della Comunità montana marsicana al voto per il rinnovo delle cariche e addirittura nominando se stesso nuovo presidente nonostante fosse stato invitato dalla Regione ad astenersi dalla votazione come prevede la legge regionale.
Non la pensano così i due vicepresidenti del Gal che scendono a difesa del loro presidente Di Marco Testa. “Le esternazioni dei due consiglieri Gargano e Giovagnorio sono completamente destituite da ogni fondamento e offuscate forse da contrasti tutti interni al proprio. Nessuno”, dichiarano Garofali e Di Micco, “ha mai contestato la validità e l’operato del Gal e nessuno ha mai contestato le assemblee tenute, men che meno quella per l’elezione degli organi, se non nell’espressione del dissenso, assolutamente consentito e legittimo, durante lo svolgimento delle stesse. E’ pura fantasia la più volte richiamata “impossibilità” di voto del Commissario liquidatore della Comunità Montana Montagna Marsicana, fatto mai contestato da alcuno se non in assemblea, contrariamente a quanto affermano i disinformati consiglieri. E’ assolutamente falso”, aggiungono i due vicepresidenti del Gal, “che l’assessore regionale Dino Pepe e men che meno il Presidente Luciano D’Alfonso si siano mai occupati del Gal Terre aquilane se non per apprezzarne l’operato”.
I due consiglieri, invece, carte alla mano, hanno già fornito un documento ufficiale della Regione (Vedi allegato) proprio con un parere negativo firmato non solo dallo stesso presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, ma anche dal vicepresidente Giovanni Lolli, e addirittura da due dirigenti regionali, il direttore delle Riforme istituzionali degli Enti locali Filomena Ibello e il direttore dei Servizi sistemi locali e programmazione Marina Marino, sempre della Regione.
Una questione poco chiara, quindi, visto l’incomprensibile contrapposizione netta delle opposte posizioni. Una vicenda su cui, se il documento presentato da Gargano e Giovagnorio fosse autentico e valido, sarà necessario andare a fondo.
Dal Gal, concludono sostenendo: “Potremmo continuare con le nostre affermazioni, vere, ma iniziamo a chiederci perché dobbiamo dare spiegazioni a chi non ha titolo nemmeno a richiederle e mostra anche di non avere rispetto nei confronti di una società privata con affermazioni superficiali che dimostrano o una scarsa e cattiva capacità d’informazione o una evidente strumentalizzazione”.