Avezzano. Il fascino della storia dei popoli, uniti da insoliti destini, si è presentato questa mattina nel comune di Avezzano dove una delegazione dell’Ambasciata romena, guidata dal parroco della Chiesa Ortodossa Romena di Avezzano Daniel Mititelu e dal funzionario dell’ambasciata Laviniu Enii, è stata accolta dal presidente del Consiglio comunale Domenico Di Berardino ed ha rispolverato la memoria dei marsicani presenti, riportandola agli anni bui della prima guerra mondiale e del post sisma. Durante la commemorazione del Centenario si è ricordato più volte il tremendo sacrificio della popolazione marsicana che, nonostante fosse stata provata dal tremendo sisma del 1915, ha dovuto affidare i suoi uomini alla difesa della patria.
Durante la prima guerra mondiale la città di Avezzano, rimasta con pochissimi uomini disponibili, richiese l’istituzione di un campo di prigionia per i soldati dell’esercito Austro Ungarico. In un primo tempo il campo fu utilizzato per ‘ospitare’ i prigionieri, i più numerosi erano i soldati della Transilvania, che combattevano nell’esercito austro ungarico. Questi soldati si distinsero nei lavori dei campi, ma soprattutto nella ricostruzione della città dopo il terremoto. In seguito i romeni di Transilvania passarono con l’esercito italiano costituendo la ‘Legione romeni d’Italia’.
Furono oltre 5.000 i romeni deportati nel campo di Avezzano che seppero conquistarsi la stima e la riconoscenza dei marsicani, tanto da guadagnare una targa di ringraziamento affissa sulla stazione ferroviaria, ma quando la stazione fu ristrutturata, tra gli anni ’60 e ’70, la targa andò dispersa.
L’amministrazione Di Pangrazio ha accolto con favore la richiesta di don Daniel di ricostruire questo importante tassello della storia di Avezzano e del popolo romeno, inpegnadosi nella ricerca di quella targa e di fonti che ne confermino l’esistenza e il contenuto, e di organizzare una manifestazione con l’ambasciatrice romena Dana Constantinescu.