Tagliacozzo. La popolazione della città di Tagliacozzo, anche quest’anno, il centesimo dal triste evento del terremoto del 13 gennaio 1915 che distrusse la Marsica, ha sciolto il voto e si è recata processionalmente al Santuario della Madonna dell’Oriente, portando eccezionalmente la Statua del compatrono San’Emidio Vescovo e Martire, protettore contro i terremoti. Alle ore 7.00 il corteo religioso ha mosso dalla Chiesa madre dei Santi Cosma e Damiano, guidato dai parroci e accompagnato dal concerto bandistico, attraversando una fredda e luminosa piazza dell’Obelisco, ha lasciato l’agglomerato urbano percorrendo la strada collinosa che conduce fino al luogo sacro. Alle 7.53 le campane della Chiesa di San Francesco hanno suonato a distesa unendosi a quelle di tutta la Diocesi e alle 8 in punto è stata celebrata nella Chiesa dell’Oriente la Santa Messa di suffragio, celebrata da don Bruno Innocenzi, per le oltre 30.000 vittime del disastro e in ringraziamento dello scampato pericolo per la Città. In realtà anche Tagliacozzo ebbe quattro vittime a causa del crollo di un’abitazione nel paese alto e numerosi furono gli edifici storici danneggiati. Nulla al confronto di ciò che avvenne purtroppo a pochi chilometri di distanza e specialmente ad Avezzano. Nelle ore successive al disastro, la Città, quasi del tutto illesa, funse da punto di raccordo e di coordinamento per i soccorsi che pervenivano da Roma. Successivamente, l’allora Vescovo dei Marsi, Mons. Pio Marcello Bagnoli, trasferì per un breve periodo nei locali del Palazzo Ducale la sede episcopale e il seminario diocesano. Vincenzo Giovagnorio