Carsoli. Dissidenti e minoranza fanno cadere l’amministrazione D’Antonio. Questa mattina l’ex vice sindaco, Federica Arcangeli, gli ex assessori Alessandra Testa e Marco Granaroli, e i consiglieri Sideria Minati e Fabrizio Proietti insieme ai due componenti dell’opposizione Mario Mazzetti e Berardino Giuliani, hanno presentato le loro dimissioni dal consiglio comunale in comune facendo di fatto cadere la maggioranza. I primi sintomi di un malcontento si erano avvertiti qualche giorno fa con la fondazione di un nuovo gruppo di maggioranza guidato dal vice sindaco Arcangeli che aveva raccolto il consenso anche dell’ex assessore Granaroli sfiduciato a fine anno dal sindaco. Un sentore di quello che poteva accadere c’era, ma nessuno aveva ipotizzato che in così poco tempo i dissidenti e l’opposizione si sarebbero uniti per far cadere la poltrona del sindaco. Lo stesso D’Antonio aveva anche aperto un corridoio verso i cinque di “Trasparenza in Comune” definendoli comunque parte della maggioranza. Ma ormai le scelte erano state prese e questa mattina si sono palesate nelle dimissioni di tutti e sette. “Quello che è stato fatto è un percorso dal quale non si torna indietro”, ha commentato il primo cittadino, “sono stati portati sul territorio tanti soldi, ma è cambiato il modo di gestirli. Questo nuovo percorso di amministrare non è piaciuto ai nuovi i quali hanno dimostrato che l’inesperienza non ti porta sempre a essere limpido nelle scelte. Ero molto sereno prima e lo sono oggi”. L’amministrazione D’Antonio era stata eletta nel maggio 2013 battendo a suon di voti le altre tre liste presenti. “Tutta la nostra attività amministrativa è stata condotta con il massimo impegno, trasparenza e dedizione, convinti che solo in questo modo si poteva e si doveva agire nei confronti della nostra cittadinanza”, hanno precisato i cinque dimissionari, “le difficoltà di codesta amministrazione, in particolare da qualche mese a questa parte, sono risultate purtroppo evidenti a tutti. È mancato il fondamentale rapporto di comunicazione e fiducia fra tutti i membri della maggioranza, da parte del sindaco c’è stata in tal senso, totale chiusura e disponibilità a confrontarsi realmente con la sua intera squadra; convinto di avere una maggioranza “blindata” dopo l’ elezione del Presidente del Consiglio. Riteniamo dunque non esistano più i presupposti per un nostro impegno all’interno della maggioranza del Consiglio, in quanto è venuto a mancare quel rapporto fiduciario tra sindaco e consiglieri indispensabile per poter esercitare un’azione politica positiva, punto fermo di una amministrazione responsabile. La costituzione del nuovo gruppo “Trasparenza in comune” voleva per ciò essere la possibilità di avere “voce in capitolo”, la voce di cinque consiglieri eletti dal popolo e troppo spesso rilegati a subire decisioni di altri. Dal giorno della costituzioni di tale gruppo ad oggi, però, l’unico vero obiettivo che si è posto la restante parte della maggioranza, invece, di cercare almeno un confronto è stato ancora quello di dividerci, offendendo in più la nostra intelligenza, finendo di logorare il rapporto di fiducia già rovinato. Rassegnati e delusi dall’ennesimo mancato confronto con il sindaco, siamo stati messi ancora una volta da parte, noi numeri facilmente sostituibili! L’unico vero rammarico che resta”, hanno concluso i cinque di Trasparenza in Comune, “è rivolto ai cittadini uniche vittime del nostro sindaco, convinto sempre e comunque di essere l’unico a poter decidere. Le motivazioni delle nostre dimissioni sono legate al fatto che non condividiamo più l’azione politico amministrativa portata avanti esclusivamente dal sindaco”.