Avezzano. Caro Babbo Natale, so quanti impegni hai avuto in questa santa notte, ma ti scrivo perché tra i tanti doni che hai consegnato e tra i tanti desideri avverati ne hai dimenticato uno. L’unica richiesta che non hai esaudito riguarda i malati oncologici della Marsica. Eppure quello che nelle loro lettere ti avevano chiesto più volte era semplicemente la possibilità di poter ricevere i rimborsi per i viaggi che devono sostenere verso L’Aquila per la chemioterapia e per gli altri trattamenti. Sai non è facile andare avanti quando devi vedertela con una malattia che ti dà del filo da torcere, che ti costringe a pesanti terapie, che ti fa perdere le forze, che ti butta giù nel fisico e nella mente, che ti abbatte il morale. Se poi ci mettiamo il fatto che ti costringe a spendere tanti soldi allora si fa anche più complicato. Spesso queste malattie, che non guardano né alla classe sociale né al colore della pelle, se la prendono però con chi di soldi non ne ha molti. Come il caso del signor S.D.B., l’ex operaio avezzanese di 60 anni malato oncologico e costretto a viaggiare da Avezzano per andarsi a curare con la radioterapia all’Aquila.
E allora andare più volte a settimana all’Aquila quando lo stipendio non arriva neanche a 800 euro o quando la pensione è di 500 diventa veramente complicato.
Perciò, caro Babbo Natale, mi faccio portavoce di queste persone e ti chiedo se puoi fare uno strappo alla regola, rigirare le tue renne e tornare indietro per portare in giunta dal presidente Luciano D’Alfonso e dall’assessore Silvio Paolucci questa legge regionale che consentirà ai malati oncologici e ai trapiantati di andarsi a far martellare da queste cure necessarie. Te lo chiedo con una certa urgenza perché non vorrei che tu arrivassi qui nella Marsica quando a questa gente la legge non servirà più. In tal modo, questi fondi saranno trasferiti al sociale per essere poi conferiti senza problemi.
Confido nella tua bontà e sono sicuro che provvederai subito a portare a tutti questo regalo che probabilmente ti sarà rimasto nascosto in fondo al sacco. Pietro Guida