Avezzano. Due “Giornate di solidarietà”. Sono quelle vissute dalle associazioni e dalle cooperative che operano nel “sociale” di Avezzano e della Marsica, stando nella ferialità dei giorni accanto alle persone che, più di altre, soffrono il disagio e il malessere di una società sempre più sorda e impotente verso i veri bisogni della gente.
Il Volontariato e la Cooperazione sociale si sono riuniti il in questa settimana al Castello Orsini di Avezzano, nella “due giorni” organizzata dal dott. Angelo Gallese, con la collaborazione del Centro per i Servizi di Volontariato della sede marsicana. Un programma intenso di iniziative (film, spettacoli, testimonianze, stands, tavole rotonde, conferenze…) che hanno visto la partecipazione di tante persone che sognano una società a misura d’uomo – e non dell’uomo mercificato – e si attivano concretamente per realizzarla, prendendosi cura di quanti sono in difficoltà di vita perché emarginati a causa di malattie, discriminazioni o delle tante povertà materiali e immateriali che stanno sempre più segnando la nostra società italiana, schiacciata dalla crisi e depressa nelle sue potenzialità.
Significativa la presenza delle Istituzioni pubbliche – Comune di Avezzano e Distretto socio-sanitario della Marsica – per far partire il nuovo sistema di welfare territoriale, denominato “Progetto Marsica”: una palestra di lavoro condiviso, attenta alle relazioni integrate di servizi da rendere alla società tutta intesa come “bene comune” da salvaguardare nelle sue forme di coesione e di comunità.
Di fronte a un disagio sociale che si allarga ogni giorno di più – con le tante emergenze che ne conseguono – le “due giornate di solidarietà” hanno rafforzato tutti nell’esigenza di stringere un’Alleanza contro le povertà, per restituire dignità alle persone e ridurre quelle disuguaglianze sociali che stanno sfigurando il volto della nostra convivenza civile.
E’ stata una manifestazione che ha aiutato tutti a ritrovare il volto del Natale nel volto dei poveri (che non fanno storia né fanno notizia!), con la speranza e nella convinzione che la solidarietà debba farsi sempre più strada per umanizzare i luoghi e il tempo che abitiamo.