Trasacco. Ancora una volta i marsicani vengono scelti come rappresentanti istituzionali negli organi della capitale. Dopo Mario Di Carlo assessore del Comune di Roma e poi della Regione Lazio, originario di Cappadocia, arriva Francesca Danese, già presidente del Centro di servizi per il volontariato del Lazio di Trasacco. Sarà lei a sostituire la dimissionaria Rita Cutini dopo che il suo assessorato è stato investito dalle polemiche per l’inchiesta di Mafia Capitale. Ad annunciarlo è stato proprio il sindaco Ignazio Marino. Francesca Danese, classe 1965, ha iniziato giovanissima ad impegnarsi nel sociale, assumendo presto ruoli di responsabilità. Tra l’altro, è stata presidente di Anlaids Lazio dal ’93 al 2001 e segretario nazionale dal ’99 al 2001. Oltre alle esperienze con Cesv e Csvnet ha lavorato sempre nel Terzo settore e per la promozione del volontariato e la creazioni di reti. Contemporaneamente ha svolto un’intensa attività di formazione per il volontariato e per gli operatori sociali e degli enti pubblici. Ha ricoperto anche numerosi incarichi di rappresentanza: in passato nella consulta penitenziaria del Comune di Roma e poi nella Consulta socio-sanitaria del Comune di Roma (1995-2001), nell’Osservatorio Nazionale del volontariato presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali in quello Regionale del Lazio (fino al 2008). Ha ideato ed è stata responsabile di campagne e progetti, anche a livello europeo nel campo dell’interculturalità, della coesione sociale, della salute, dell’inserimento lavorativo delle donne e delle categorie svantaggiate. Ha svolto attività di monitoraggio, ad esempio sulla realizzazione dei Piani di Zona e sul primo Piano Regolatore Sociale del Comune di Roma. Non ha mai abbandonato l’attività di ricerca nell’ambito dell’inclusione sociale e della sanità, in collaborazione con università e centri di studio e quella di divulgazione culturale, attraverso l’attività editoriale e la partecipazione come relatrice a convegni e conferenze italiane ed europee. È stata consulente dell’OMS e ha coordinato progetti nazionali ed europei sui temi dell’esclusione sociale rivolti a donne e a giovani.