Un Uomo passeggiava tra le montagne nel cuore verde d’Italia osservando la luce rosata del tramonto che illuminava la Piana del Fucino.
Gli sembrava quasi di vedere l’antico lago dove alcuni pescatori erano impegnati nella pesca delle deliziose ombrine per la cena.
Nel cielo incantato che diventava sempre più blu, volava uno strano uccello che proteggeva gli abitanti dei villaggi circostante.
Mentre camminava, vide un vecchio che stava raccogliendo della legna per riscaldarsi durante l’inverno. Abitava in una piccola capanna di legno vicino ai resti di un antico accampamento dei forti guerrieri Marsi.
Il vecchietto si reggeva a malapena in piedi e tossiva a più non posso.Da giovane era stato un uomo molto ricco: aveva lavorato in ogni angolo della Terra e conosciuto gente di tutti i tipi.
Ma con il passare del tempo si era ammalato e aveva perso il lavoro e le sue comodità; la sua famiglia lo avevo abbandonato.
Così si era rifugiato in quel posto, in cerca di una nuova serenità. L’Uomo lo aiutò e il vecchietto si sentì subito meglio.
Mentre camminava nei sentieri vicino a Rosciolo, l’Uomo si stancò e quindi si sedette sopra un’altalena appesa alla grande quercia che da secoli vegliava sul paese. Chiuse gli occhi: i raggi del sole che filtravano tra le foglie lo abbracciavano con il loro calore, il vento soffiava e gli scompigliava i capelli…
Ma, all’improvviso, avvertì uno strano odore…Seguì la scia e vide dei rifiuti per terra. Il suo cuore diventò piccolo piccolo: non voleva che l’ambiente venisse inquinato!
Poi si recò nella piazza del paese dove molte persone si erano riunite perché cercavano lavoro; la dura crisi le aveva rese tristi e sfiduciate.
L’Uomo si impietosì e decise di lasciare dentro di esse una grande forza: subito una carica di energia nuova entrò nei loro cuori e così capirono che ce la potevano fare.
L’Uomo si spostò verso Est per andare a visitare il Castello di Celano. Mentre passeggiava all’interno del Castello gli cadde una goccia d’acqua sulla testa: erano le lacrime di una donna che piangeva sopra la torre di destra.
L’uomo andò dalla donna, le accarezzò i capelli e le chiese perché stesse piangendo in un posto così bello. La ragazza gli rispose che si sentiva sola perché veniva da un paese straniero e non riusciva a comunicare con gli altri, aveva abitudini diverse e nessuno la accettava. L’Uomo la rassicurò e le disse di guardare dentro il suo cuore per trovare le porte della felicità.
Proseguì il cammino passeggiando tra i fiori profumati del parco. La natura lo accoglieva con le sue braccia colorate. Ad un tratto, vide un’orsa con una zampa chiusa in una tagliola: soffriva molto. I suoi cuccioli si erano nascosti sotto un cespuglio e la chiamavano disperatamente; non sapevano come aiutare la loro mamma a liberarsi. L’Uomo si avvicinò, aprì le braccia e…l’orsa fu di nuovo libera! Il dolore andò via e lei corse dai suoi piccoli.
All’improvviso l’Uomo sentì un rombo provenire da sotto i suoi piedi: si guardò intorno e vide una spaccatura nel terreno che prima non c’era. I rami e le foglie tremavano e la gente urlava e scappava. Pensò: “Cosa sta succedendo?”. Era l’antico nemico della Marsica che ogni tanto tornava e terrorizzava tutti: il terremoto. Doveva fare qualcosa! Cercò di calmare le persone spaventate nonostante le case continuassero a crollare. Terminata la scossa, gli abitanti del villaggio lo ringraziarono commossi per la sua gentilezza e per il conforto che aveva dato loro.
La giornata stava per finire e, come faceva spesso, salì sulle pendici di Monte Velino. Si sedette ad ammirare lo stupendo mantello nero stellato che avvolgeva e illuminava nella notte i villaggi marsicani. Gesù sorrise soddisfatto del suo lavoro: era orgoglioso di essere Marsicano.
Classe V A, scuola di Magliano de’ Marsi