Tagliacozzo. Arriva nelle piazze marsicane la Pigotta dell’Unicef, la speciale bambola di pezza che può salvare la vita di un bambino in un paese in via di sviluppo. Le bambole, con una ricca storia d’iniziative e successi, hanno salvato, dal lontano 1999, la vita di oltre 800mila bambini. Sono realizzate a mano con fantasia e creatività da nonni, genitori e bambini, a casa, a scuola, presso associazioni e centri anziani di tutta Italia e attendono di essere adottate dalla generosità dei marsicani che a Tagliacozzo, nei locali della chiesa SS. Annunziata, e ad Avezzano, in piazza Risorgimento, sabato e domenica, con una piccola donazione, potranno sostenere l’Unicef e i suoi programmi salvavita dell’Africa centrale e occidentale. Ogni Pigotta apre un cerchio di solidarietà che unisce chi ha realizzato la bambola, chi l’ha adottata e il bambino che, grazie all’Unicef, verrà inserito in un programma di lotta alla mortalità infantile denominato “Strategia Accelerata per la sopravvivenza e lo sviluppo dell’infanzia”. L’iniziativa “Io e la mia Pigotta” sbarca in Abruzzo in occasione delle festività natalizie grazie all’impegno di Andrea Iacomini, portavoce nazionale dell’Unicef, giornalista, tagliacozzano d’origine e fresco vincitore del Premio Scanno 2014, il quale ha voluto portare nella sua terra questa importante prova di solidarietà dal valore doppiamente affettivo che, ci ha detto, “ha il grande potere di creare ed alimentare rapporti umani, un piccolo miracolo della bambola dal cuore di pezza”. Iacomini domenica mattina a Tagliacozzo, e sabato pomeriggio ad Avezzano, incontrerà i molti volontari che hanno aderito al progetto coinvolgendo e sensibilizzando i cittadini. Con l’hashtag #ioelamiapigotta l’Unicef invita tutti i suoi sostenitori a scattare un selfie speciale con la propria Pigotta e a condividerla su Facebook insieme ad un breve testo. E’ possibile anche condividere le foto su Instagram. (g.r.)