Se Gesù fosse nato nella Marsica 2014 anni fa, avrebbe trovato una risorsa naturale molto importante: il lago del Fucino e sarebbe vissuto in un lago di pescatori.
In seguito, dopo vari tentativi il lago è stato prosciugato da Alessandro Torlonia e il villaggio di pescatori è diventato un paese di agricoltori. Col passare del tempo, la Marsica ha fatto grandi progressi nel campo tecnologico e informatico. Ha costruito fabbriche, industrie, scuole, chiese e altri edifici. Tutto ciò ha cambiato il tenore di vita della popolazione, le abitudini, le sue tradizioni e sono sorti tanti problemi che rendono la vita meno serena, poco tranquilla e più esposta a pericoli di vario genere.
Se Gesù nascesse oggi nella nostra Marsica, troverebbe le fabbriche chiuse, come è successo alla nostra cartiera “Burgo”, dove tanti operai sono stati licenziati quindi molte famiglie hanno sperimentato carenza di lavoro e povertà.
Per fortuna alcuni reparti sono stati riaperti e molti operai hanno ritrovato il lavoro e quindi un po’ di sicurezza.
Quando vado a passeggio con i miei genitori per Avezzano, vedo tanti negozi, che prima erano pieni di gente che faceva acquisti, ora essi sono chiusi e deserti.
Ciò mi rattrista tanto, perché penso a tutti coloro che hanno perso il lavoro e con esso tante altre sicurezze che rendevano la vita felice.
Di questa situazione Gesù, certamente non è contento, perché ci sono persone e, soprattutto bambini, che soffrono; altre, invece, che vivono nell’abbondanza e non donano a chi non ha e che pur ne avrebbe diritto.
Gesù, oggi, inviterebbe tutti ad essere generosi e, soprattutto onesti, affinché nel mondo ci siano uguaglianza e amore.
Noi ringraziamo il Santo Bambino per questa esortazione, ma Gli diciamo anche che, se adesso nascesse nella Marsica, incontrerebbe tanti extracomunitari, perciò la convivenza è più difficile di prima, quindi ci dobbiamo impegnare molto per vivere serenamente.
Il nostro caro Papa Francesco dice, infatti, che vivere insieme non è impossibile e si possono imparare tante cose gli uni gli altri.
Noi abbiamo accolto in classe una bambina tunisina che è rimasta nella nostra scuola dalla prima alla quarta classe.
Ella è stata con noi per quattro anni; insieme abbiamo fatto una bellissima esperienza di convivenza sotto tutti i punti di vista.
Lei praticava la religione musulmana, non ha mai pregato con noi, ma ha sempre rispettato la nostra religione cristiana e le nostre tradizioni.
Anche noi abbiamo fatto altrettanto con lei, non solo riguardo alla religione, ma anche nell’ora dei pasti evitando cibi per lei proibiti.
Purtroppo per lei, e per la sua famiglia che viveva in Italia già da tanto, la tranquillità è stata interrotta dalla perdita di lavoro del padre che ha comportato il trasferimento della famiglia in Francia.
Di questa partenza, tutti ci siamo dispiaciuti preghiamo Gesù Bambino che aiuti lei, la sua famiglia e tutti i marsicani, specialmente quelli che si trovano in altri Stati.
A tutti diciamo con affetto universale Buon Natale dagli alunni della quinta primaria dell’istituto “Sacro Cuore”.
Classe V, scuola Sacro Cuore di Avezzano