Avezzano. Gestione della sanità tenendo in primo piano i territori e le esigenze dei cittadini. E’ in estrema sintesi questa la filosofia che ha ispirato il Documento sulla sanità che è stato approvato dall’Adunanza dei Sindaci della Marsica riunitasi nella sala consiliare del Municipio di Avezzano con il Sindaco Giovanni Di Pangrazio e il coordinatore del gruppo di lavoro comunale sui problemi della Sanità, Nicola Pisegna Orlando.
Oltre ad avere una rassegna chiara e coerente dei dati sulla sanità abruzzese e sui sacrifici fatti dai cittadini per ridurre l’enorme deficit regionale in materia sanitaria, il documento ha analizzato e affrontato gli aspetti più rilevanti per il sistema sanitario marsicano.
Non poteva mancare, ovviamente, una riflessione sulla questione dei ricoveri post pronto soccorso. Il coordinatore Pisegna Orlando ha evidenziato come il rapporto posti letto per 1000 abitanti per l’ospedale di Avezzano sia di 1,66 mentre per quello di L’Aquila sale a 3,88. Una differenza che va a penalizzare i marsicani e sulla quale si potrebbe intervenire facendo ricorso alle strutture private che, però, proprio in questi giorni, hanno visto tagliato il loro budget annuale con conseguente rischio di chiusura e non di potenziamento dei servizi. I sindaci hanno anche convenuto sulla necessità ormai improrogabile di definire un investimento, da parte di Regione Abruzzo e Asl, per il nuovo ospedale della Marsica, struttura che dovrà rispondere a standard di assistenza ed alberghieri più moderni ed adeguati alle esigenze dei cittadini. Per raggiungere questi obiettivi ed anche altri, come ridurre le criticità nella mobilità passiva e potenziare i servizi che registrano la mobilità attiva, vale a dire le prestazioni in uscita e ed in entrata dal nostro territorio, l’Adunanza dei Sindaci richiama la Regione Abruzzo, nella futura programmazione e riorganizzazione sanitaria, a garantire che le somme necessarie, se tagliate dal bilancio sanitario, debbano trovare allocazione nel fondo per l’integrazione socio-sanitaria e trovare la possibilità di riparametrare il numero dei posti letto nelle aree interne considerando le specificità dei territori e alcune patologie croniche di gran lunga più diffuse nelle aree montane che in quelle costiere. In tal modo si alleggerirebbero le pressioni sul pronto soccorso e sul reparto di lungodegenza ospedaliera. In tema di riorganizzazione della Asl, poi, i sindaci hanno ribadito due necessità. La prima è quella di procedere ad un immediato riequilibrio dell’attribuzione dei fondi fra zone costiere e zone interne, attualmente penalizzate. Il secondo aspetto ha riguardato la forma di Asl da adottare fra le tre ipotesi Asl unica, doppia Asl e l’attuale sistema a quattro Asl. La doppia Asl è considerata, attualmente, poco consigliabile a causa della difficoltà di integrazione fra le esigenze delle aree interne e quelle costiere. La Asl Unica pur essendo una delle soluzioni possibili, anche in termini di costi, rappresenta però un punto interrogativo in termini di gestione. L’attuale situazione delle quattro Asl, favorendo una maggiore integrazione fra i territori che le compongono, per ora sembra il modello più rispondente alle esigenze delle popolazioni. I sindaci uniti hanno sottolineato una grave criticità che potrebbe abbattersi sulle famiglie e sui bilanci dei comuni. Il problema è stato sollevato dall’assessore alla sanità del Comune di Trasacco, Americo Montanaro, e riguarda il cofinanziamento dei trattamenti di riabilitazione. La Regione, infatti, prevede che le famiglie siano chiamate a partecipare alle spese per la riabilitazione dei portatori di handicap e, in caso di nuclei a baso reddito o incapienti, a farsene carico dovranno essere le amministrazioni comunali. Una spesa aggiuntiva e insopportabile, in un momento difficile come quello attuale, sia per le famiglie ma anche per i già scarni e risicati bilanci comunali. Tutti i sindaci hanno concordato sulla necessità che sia totalmente rifinanziato dalla Regione la relativa voce di spesa.
Fortissime critiche sono state poi poste dai sindaci della Marsica alla decisione della Regione di dimezzare la guarda medica dell’ospedale di Avezzano, portata da 8 a 4 unità con un medico in turno per 40.000 persone, e di sopprimere altre sedi, come Gioia dei Marsi. Una decisione che ha portato alla carenza di assistenza in città e alla scopertura di importanti aree del territorio. Sulla questione guardie mediche i sindaci della Marsica porranno quesiti e richieste di chiarimento alla Regione.
Un capitolo a parte è stato dedicato alla questione dell’attivazione all’ospedale di Avezzano del servizio di Emodinamica 24 ore su 24. I sindaci hanno convenuto che non si tratta di inutili battaglie campanilistiche. Si tratta, al contrario, di una scelta di buon senso e anche di rispetto della normativa vigente, così come prospettato dal gruppo di lavoro del Comune di Avezzano coordinato dal consigliere Nicola Pisegna Orlando e composto da Italo Cipollone, Alberto Lamorgese, Gianfranco Gallese, Filomeno Babbo e Ignazio Iucci.
“La gestione della sanità deve guardare ai territori e alle popolazioni – ha detto il sindaco di Avezzano Giovanni Di Pangrazio – . L’Emodinamica 24 ore su 24 nell’ospedale di Avezzano si deve fare, e si farà, proprio per il rispetto di questo principio. La Marsica ha un territorio vasto e particolare e una popolazione disseminata sull’intera area, elementi che impongono la presenza di presidi salvavita come quello della Emodinamica continua. La legge, infatti, prevede degli standard di intervento precisi che, con la presenza di questo servizio solo a L’Aquila, vengono totalmente disattesi causando danni gravissimi alle persone provocando anche il non rispetto della legge. Le richieste dei marsicani non sono ispirate a lotte campanilistiche, immotivate e fuori dal tempo, ma all’esigenza – ha concluso il Sindaco – di avere nel nostro territorio quelle risorse e quei servizi necessari per una adeguata assistenza sanitaria”.