Ovindoli. Qualche giorno fa, attraverso un caloroso appello partito da Facebook poi diramato alla stampa, l’attuale parroco di Ovindoli, Don Antonio Petrescu, sollevava il problema di una chiesa trascurata e rimasta incompiuta da qualche anno. Spinto da grande entusiasmo, forse un po’ inconsapevole, il prete proponeva la conversione della stessa in uno spazio ricreativo dedicato all’intera comunità e nello specifico ai giovani la sua apprezzabile idea, tuttavia non è del tutto nuova, perché rientra nei programmi dell’Amministrazione comunale di Ovindoli fin dal 2007″. In quel periodo il sindaco Pino Angelosante, già in carica, aveva illustrato il progetto, curato nei minimi particolari e dettagli da un ingegnere locale, all’allora parroco Don Cornelio Cadenas e al Consiglio Pastorale. Il progetto prevedeva la riqualificazione dell’area attraverso la creazione di servizi per la comunità. In particolare si pensava la riconversione di parte della struttura in uno spazio culturale con funzioni di auditorium o per rappresentazioni teatrali, con circa n.200 posti a sedere; una sala conferenze, per eventuali riunioni o presentazioni multimediali da parte di chi ne avrebbe fatto richiesta, un’area museale espositiva, da adibire a “ Museo della Montagna” con eventuale possibilità di impiego per altre tipologie di esposizioni, un office information e, infine, una parte a disposizione della Parrocchia, prevedendo un idoneo locale di culto e catechesi. Per quanto riguarda l’aspetto gestionale, il Comune chiedeva una donazione dalla Curia, attraverso un contratto di Comodato d’uso gratuito, di durata cinquantennale. L’idea fu accolta con massimo favore dal parroco Cadenas e dall’intero Consiglio Pastorale. Peccato che la Curia non la pensasse allo stesso modo, bocciando la proposta e impedendo, quindi, di procedere con la ristrutturazione dell’edificio. “Il parroco ha concluso il suo accorato appello invitando a lasciare a casa le polemiche e lo scarica barile delle responsabilità e darsi da fare! Non è mio costume – precisa il Sindaco – entrare in polemica con chicchessia, preferendo sempre e comunque lo scambio di vedute ed il confronto costruttivo. Il mio grande rammarico – tiene a sottolineare Angelosante – è che, a partire dal 2007, l’evoluzione ed il cambiamento della normativa di riferimento renda oggi difficile qualsiasi forma di investimento da parte del Comune; ad ogni modo, per ciò che rientra nello specifico delle competenze dell’Ente, a partire dalla variazione della destinazione d’uso dell’edificio, l’Amministrazione comunale farà certamente la sua parte. Trasformare un’area, attualmente inutilizzata e sempre più in deterioramento, in favore della comunità civile e religiosa del mio Comune, allo scopo di valorizzare le attività e le qualità umane della popolazione residente, della popolazione turistica e del nostro bellissimo territorio che le ospita, rappresenta un traguardo che tutti speriamo di raggiungere. Siamo pronti, dunque – conclude il sindaco – ad accogliere e condividere le eventuali proposte del parroco e dell’intera comunità ovindolese”.