Magliano de’ Marsi. Centinaia di persone hanno partecipato domenica 19 Ottobre, alla Rievocazione Storica del “XX Ottobre 1860”, quarta edizione, promossa dall’amministrazione Comunale -Assessorato alla Cultura. Il paese è tornato indietro di 154 anni, per vivere una giornata di festa in ricordo dello scampato pericolo di soccombere alla violenza del Generale Borbonico La Grange che, con proprio esercito, raggiunse Magliano con l’intento di punire i suoi cittadini che si dichiararono in favore dell’Unità Italia. Magliano fu salva , secondo la fede del popolo, grazie all’intercessione dei nostri Santi Protettori. Il centro storico è stato ancora una volta il palcoscenico naturale di un evento che ha coinvolto tutto il paese e circa 200 figuranti, tutti maglianesi. La rievocazione segue un copione che ogni anno diventa sempre più ricco ed affascinate che si ispira alle ricerche storiche lasciateci da Mons. Domenico Scipioni e dal Prof. Giuseppe Di Girolamo. I Maglianesi sentono di partecipare ad una manifestazione che gli appartiene per identità culturale e territoriale, e non una esteriore manifestazione folkloristica. Ci si avvale, soprattutto, della collaborazione di associazioni culturali locali che offrono le loro specifiche professionalità: La Compagnia Teatrale “Anch’io” con il carisma di Alvaro Scatena, la Banda “Città di Magliano” che mette a disposizione la bravura di alcuni suoi musicisti, l’Associazione di Cavallari “I Butteri della Montagna” , La “Corale Padre Francesco Lolli” con i canti del brigantaggio. La Direzione Artistica è stata affidata al Dott. Adelmo Di Felice , animatore da sempre dell’evento, il supporto tecnico-fonico a Domenico Di Girolamo. Il Sindaco Gianfranco Iacoboni nel ringraziare l’Assessore alla Cultura Dott. Marco Di Girolamo dichiara di essere molto soddisfatto per la grande partecipazione di pubblico e soprattutto per l’impegno e l’entusiasmo di tutti i partecipanti. Una manifestazione che trova sempre maggiori apprezzamenti anche al di fuori della nostra cittadina. Grazie a tutti e ad majora!”