Celano. Le assurdità prodotte dalle pubbliche amministrazioni non finiranno mai di stupirci e l’ultima è tanto paradossale, quanto costosa per i celanesi. Da indiscrezioni arrivate al nostro Comitato, ma anche da accertamenti che abbiamo condotto direttamente sugli atti prodotti, risulta che il Comune di Celano dal 2005 ad oggi si è dimenticato di esigere dalla società TECNOSEB IMPIANTI S.r.L. (che gestisce il depuratore di proprietà del nostro Comune ed ubicato in località San Basilio) sia i canoni annuali, sia il 5% degli introiti derivati dalla gestione dell’impianto stesso. LA STORIA: il Comune di Celano, allora amministrato dal dottor Ferdinando Barigazzi, per risolvere il problema della mancanza di depuratori nella zona Via Dei Morti, Case Sparse, San Berardo-Tre Ponti e la stessa frazione di Borgo Strada 14, ideò un impianto nuovo, poi realizzato dell’amministrazione Taccone, che portò a Celano Walter Specchio come dirigente dell’Ufficio Lavori Pubblici. Nel 2005 questo impianto, che intanto non poteva lavorare i reflui di Strada 14 né di altre aree prospicienti perché i progettisti dopo averlo realizzato, si resero conto che l’impianto era piu’ a nord rispetto alle case da servire e, quindi, gli scarichi non potevano andare in salita sovvertendo ogni legge fisica, venne riconvertito per la lavorazione dei cosiddetti “Bottini” (denominazione dei veicoli che prelevano i reflui dalle vasche settiche, fosse imhoff, il percolato delle discariche e altre sostanze da avviare al trattamento). Per la gestione l’amministrazione comunale pensò di affidarlo ad una ditta esterna e, a tale scopo, venne individuata la società TECNOSEB IMPIANTI SrL alla quale venne fatto sottoscrivere un contratto in data 12 dicembre 2005 avente il numero di repertorio 1833. In questo contratto, da noi richiesto al Comune e che ci è stato consegnato dopo una IMPEGNATIVA ricerca durata mezza giornata, si stabilisce che la Tecnoseb, per la durata della concessione che è di 20 anni, deve corrispondere al Comune di Celano un canone annuo così ripartito in Euro: di 00.00 per il 1° anno; 7.305,00 per il 2° anno; 9.486,00 per il 3° anno; 11.690,00 per il 4° anno e 13.978,00 per tutta la durata del contratto e fino alla fine del medesimo “…il 5% degli importi fatturati dal concessionario per lo smaltimento dei prodotti lavorati…”. LA DITTA SI IMPEGNAVA, per rimediare alla perdurante assenza dell’allaccio al depuratore degli scariche di borgo strada 14 e ottomila, a trattare i liquami delle due borgate attraverso prelevamento con i “Bottini” o creando i presupposti di un sistema fognario. Ne’ i canoni annui, ne’ il 5% degli importi fatturati e’ stato mai corrisposto al nostro comune- tantomeno impianti di collegamento fogniario tra strada 14 -ottomila verso il depuratore di San Basilio sono stati mai realizzati. inoltre, la tecnoseb e’ un perfetto sconosciuto all’erario comunale celanese. unico rapporto “economico” (rintracciato dalla dottoressa di censo su nostra insistente richiesta) avuto con l’ufficio contabile-amministrativo è il seguente: codice partita 2460 che al 20/10/2014 risulta composto da: “rimborsi gia’ effettuati dalla ditta tecnoseb al comune di celano per anticipi bollette enel per un importo di euro 17.357,14- alla data del 20/10/2014 la stessa ditta deve al comune euro 1.419,00 quale rimborso per bollette enel che, pare, la ditta stessa non riconosca nemmeno come debito verso lo stesso ente comunale. da ulteriori informazioni assunte (presso chi ne sa piu’ di noi in termini di fatturati) risulta che la ditta tecnoseb lavori, nell’impianto celanese, materiali per un importo che va dai 5 ai 7 milioni di euro all’anno; materiali sulla cui provenienza nessuno effettua controlli, né per stabilirne la qualità, né per determinare l’importo spettante al Comune. Ora, anche se noi in matematica siamo “ciucci”, abbiamo letto il contratto in essere e abbiamo fatto due conti: dal 2006 al 2010 i canoni non corrisposti sono Euro 28.481,00 per i primi 4 anni + 55.912 non versati dal 5° anno in poi (2010-2014)= totale Euro 84.393. Se si prende a riferimento il minimo della lavorazione conferita all’impianto, fatturato ogni anno che è stimato in 5milioni di euro, il 5% da 250mila euro all’anno; x 9 anni (2006-2014) il totale complessivo è di 2milioni e 250mila euro ai quali, ovviamente, vanno aggiunti i canoni non corrisposti che sono 84.393, il dovuto ai celanesi e’ dunque di duemilionitrecentotrentaquattromila e 393 euro. una bella sommetta. sul perchè non è stata chiesta agli interessati questa montagna di soldi vorremmo saperlo. a tal proposito chiediamo al sindaco, ai consiglieri di maggioranza e di opposizione di indire una riunione pubblica (altrimenti lo faremo noi) e chiarirci l’arcano!!!