Avezzano. Si ritrova a mangiare nella mensa della Caritas e a dormire in auto perché il marito non gli paga gli alimenti. Alla fine lui viene condannato a otto mesi di reclusione in appello. Si tratta di P.C., 50 anni, residente a Paganica, marito di una donna di Capistrello. Una sentenza di conferma rispetto alla condanna di primo grado. Lui, gestore di un locale di famiglia, aveva lasciato la moglie, rimasta improvvisamente senza alcun mezzo di sussistenza e senza un lavoro. La donna, inoltre, non era in grado di lavorare per gravi motivi di salute. Si era ritrovata così senza mezzi di sussistenza e in gravi difficoltà. In un primo tempo aveva fatto ricorso al sostegno economico di conoscenti, poi era stata costretta a cavarsela da sola. Così, provata dalla situazione economica disastrosa, aveva deciso di rivolgersi alla Caritas, mettendosi in fila insieme a barboni e senzatetto. Era addirittura stata costretta a vivere all’interno dell’abitacolo di una macchina, utilizzata come camera da letto. Il marito, secondo l’accusa, nel frattempo svolgeva una fiorente attività commerciale. Per questo motivo l’uomo è stato condannato dalla Corte d’Appello dell’Aquila a otto mesi di reclusione. Una condanna che ricalca quella inflitta in primo grado. La parte civile era assistita dagli avvocati Luca e Pasquale Motta.