Tagliacozzo. La città ricorda il suo poeta e musicista Luigi Venturini in occasione del cinquantesimo anno dalla morte. Alle 11 ieri è stata celebrata una Santa Messa al Cimitero dov’è sepolto, mentre alle 16.30 si è tenuto un convegno-spettacolo al Teatro Talia con la presenza del coordinatore, Domenico Amicucci, del musicologo Giuanluca Tarquinio, dello storico Massimo Santilli, del docente di Letteratura italiana all’Università La Salpienza di Roma Tommaso Pomilio. Alle 21, sempre al Talia, è stata la volta (con replica oggi alle 17) del concerto degli ex-coristi.
Luigi Venturini nacque a Tagliacozzo nel 1887. Compì i suoi studi prima al seminario vescovile di Pescina, poi dai Benedettini di Roma senza arrivare all’ordinazione sacerdotale. Non ebbe mai una formazione specificamente musicale a parte le nozioni di canto gregoriano apprese durante i suoi soggiorni in seminario. Dopo gli studi, trascorse un periodo di tempo in Lussemburgo come insegnante di lingua italiana. Tornato a Tagliacozzo costituì un coro folkloristico di cui fu direttore fino al 1952. Trasferitosi a Pescara entrò a far parte dell’organizzazione della manifestazione canora denominata Settembrata. Di quest’esperienza va ricordata la canzone La capamela che egli compose ad apertura dell’ edizione del 1957. Morì a Pescara nel 1964.
E’ difficile valutare la sua produzione globale in quanto gran parte di essa è andata perduta. Si sa, però, che fu l’autore della musica e delle parole delle sue canzoni. Sono circa cinquanta i canti in dialetto di Tagliacozzo che si attribuiscono a lui con certezza, ma si pensa che la sua produzione sia stata molto più abbondante. Tra tutti va ricordata la canzone “La lupinara” che fu eseguita in molte manifestazioni canore e fu una delle poche a superare i confini del territorio marsicano. Si può considerare, secondo lo storico Angelo Melchiorre, “uno dei maggiori esponenti della canzone popolare abruzzese o marsicana. Con la sua opera è riuscito a difendere e a valorizzare le radici culturali del suo territorio. Subito dopo la sua morte è stato ricostituito il coro intitolato a Luigi Venturini. Formato da cinquanta elementi di cui 23 voci maschili, 25 voci femminili e 2 strumentisti, “non solo tenta il recupero di vecchi canti popolari della zona attraverso la mediazione poetica (e musicale) di Luigi Venturini… ma ha ricostruito con estrema correttezza filologica i canti di pellegrinaggio, le litanie delle feste religiose, le strofe di questua del Sant’Antonio Abate, le invettive dei contadini contro i pastori, le danze e i ritmi dell’ arcaica condizione contadina”. Oggi esiste la Corale “Luigi Venturini” che porta in tutta Italia e all’estero (meno di un mese fa in Croazia) le canzoni del poeta tagliacozzano e che solo lo scorso con una votazione molto lusinghiera ha ricevuto il primo premio al “Chorus Inside” al Marrucino di Chieti. Ogni anno organizza, con fatica e sempre crescenti difficoltà economiche ma con dedizione e orgoglio, la manifestazione di Tagliacozzo. Una voce che porta Tagliacozzo e le sue tradizioni oltre i confini nazionali. (p.g.)
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