Avezzano. Tra indignazione e rassegnazione c’è la partecipazione. Non è una frase-slogan, bensì la sintesi che meglio descrive l’iniziativa di domenica scorsa a Piazza Risorgimento di Avezzano : un gazebo per la democrazia, a difesa dell’Ospedale di Avezzano e dei servizi sanitari per la Marsica, posti sotto attacco dal Governo Regionale con il Piano Tagliatutto per le zone interne dell’Abruzzo (di cui Avezzano è il centro oggi più significativo) a beneficio esclusivo delle città e delle aree costiere. Forse alcuni possono aver provato perplessità nei confronti dei gruppi politici che , in modo unitario e coeso, hanno organizzato la manifestazione: eppure è stata una prima espressione di ricerca responsabile e alternativa per affrontare e risolvere i problemi dei cittadini, superando antichi steccati ideologici, conflittualità tra individui e mere coalizioni di gestione di potere che non fanno bene alla città e alla società . E su tutte le ragioni o i sentimenti ha prevalso lo stile della democrazia, cioè dell’incontro tra cittadini e formazioni politiche autenticamente connessi e non più distanti e separati di fronte al più rilevante dei tanti problemi che gravano su Avezzano e sulla Marsica. Non basta essere indignati e non ci si può sentire rassegnati: bisogna scovare e sperimentare nuove possibilità – concrete e durature – di impegno politico per amministrare e governare il territorio. Piazza Risorgimento , domenica scorsa, ha mostrato un segnale di reale incontro tra cittadinanza e rappresentanza politica, per trovare e sostenere scelte essenziali e coraggiose. Per tutti questi motivi il “ gazebo per la democrazia e la sanità” sarà ancora presente giovedì mattina davanti all’Ospedale di Avezzano.