Cappadocia. Invece di starsene a casa come imposto dal giudice se ne andava in giro per il paese e continuava a rubare. Ieri sera i militari della Stazione Carabinieri di Cappadocia hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di U.R., 43enne di origini romane, pregiudicato, disoccupato, residente a Cappadocia, dove si trovava agli arresti domiciliari per precedenti relativi a un tentato omicidio. La vicenda per cui è stato arrestato risale a poche settimane fa. I militari della Stazione di Cappadocia erano intervenuti a seguito della richiesta telefonica di un cittadino che aveva subito un furto in abitazione durante la notte: dopo aver rotto il vetro di una finestra, il ladro era entrato nell’appartamento e aveva portato via alcuni elettrodomestici e vari attrezzi da lavoro. Dopo un attento sopralluogo, era stata notata una piccola traccia di sangue che si ripeteva sempre uguale in varie zone all’interno dell’abitazione: su una finestra, su un tavolino, sulla maniglia di una porta. Questa traccia pareva proprio corrispondere a perdite ematiche che il ladro poteva aver lasciato per la casa dopo essersi ferito rompendo il vetro della finestra. In particolare, la traccia sembrava compatibile con un taglio al pollice della mano destra. Fin qui tutto normale: la traccia veniva repertata come di prassi per il successivo invio al Reparto Investigazioni Scientifiche di Roma. Ma il giorno dopo la pattuglia della stessa Stazione si recava da U.R., a pochi numeri civici di distanza dall’appartamento svaligiato, per il solito controllo dei soggetti sottoposti al regime degli arresti domiciliari. L’uomo ostentava tranquillità, essendo abituato a controlli del genere, ma i militari hanno notato la fasciatura al pollice della mano destra e, alla specifica domanda, non sembrava convincente che si fosse provocato la lesione in cucina. D’intesa con l’Autorità Giudiziaria è stato quindi prelevato un campione biologico dal sospettato, per confrontarne il DNA con quello delle tracce di sangue repertate nell’appartamento teatro del furto. Pochi giorni fa sono arrivati i risultati dal R.I.S. di Roma: il profilo genetico delle tracce trovate nell’appartamento corrispondeva a quello del pregiudicato. A quel punto i risultati sono stati comunicati alla Corte d’Appello di Roma, che aveva disposto gli arresti domiciliari di U.R., la quale ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare con cui l’uomo è stato portato al carcere di Avezzano.