Avezzano. “La nostra comunità non c’entra con la criminalità. Delle responsabilità di singoli soggetti pericolosi devono occuparsene le forze dell’ordine e la giustizia per evitare fenomeni di xenofobia e di generalizzazione. Chiederemo l’intervento del Prefetto”. A parlare è il capo della più grande comunità islamica della Marsica, Samiri El Haj, che interviene dopo le tensioni avvenute in paese a causa di episodi di criminalità che hanno provocato dure reazioni contro gli immigrati. “A volte ci troviamo di fronte a casi di criminalità che coinvolgono uno o due cittadini stranieri”, spiega, “ma poi queste persone spesso la fanno franca e continuano a delinquere. E così si scaricano le responsabilità sugli immigrati, generalizzando. Invece non è così. La comunità non ha nulla a che fare con queste vicende. Scriveremo al Prefetto chiedendo che i responsabili di reati vengono affidati alla giustizia e smettano di creare casi che non ci sono e suscitare reazioni razziste da parte della popolazione”. Nei giorni scorsi dei volantini anonimi a sfondo xenofobo sono stati diffusi durante le ore notturne a San Benedetto. Sono stati ascoltati dai carabinieri tre giovani del posto coinvolti in una lite avvenuta in paese qualche giorno prima per fare luce su quello che è accaduto individuare gli estensori del messaggio inneggiante alla violenza e coloro che hanno materialmente disseminato il centro del paese con il foglio anonimo. Secondo l’imam Samiri , “serve maggiore collaborazione da parte dei responsabili istituzionali locali. “A San Benedetto, ad esempio”, racconta El Haj, “abbiamo chiesto al sindaco di fare una festa aperta a tutti per creare sintonia tra stranieri e italiani, ma non ci è stata concessa”. Un’altra richiesta che sarà avanzata al prefetto è quella riguardante le case in affitto. “E’ necessario che tutto venga regolarizzato, che gli affitti vengano contrattualizzati, altrimenti c’è il rischio di rendere schiavi gli stranieri senza un contratto, che possono essere sbattuti fuori da un momento all’altro e senza una spiegazione”. Le forze dell’ordine fanno il loro dovere me i controlli devono essere bilaterali, senza pregiudiziali”.