Avezzano. Massacra a pugni un coetaneo fuori dal locale e lo manda in ospedale, ma poi viene condannato a tre anni e due mesi di reclusione. Si tratta di un giovane di Avezzano. Assolto invece il fratello che era accusato dello stesso reato in concorso. La vicenda risale al 9 settembre 2009 quando, in pieno centro, all’esterno di un bar in via Corradini, Danilo D’Angeli, 31 anni, insieme al fratello Antonio (25) ebbero un acceso diverbio con un altro avezzanese, L.V. (31), passando alle vie di fatto. Le gravi lesioni riportate lo costrinsero al ricovero con una prognosi di 40 giorni per la rottura del setto nasale e per la distorsione di un dito della mano destra. Dal processo è emersa la responsabilità del fratello più grande, condannato, mentre il fratello minore è stato assolto dall’accusa di lesioni aggravate con la formula dubitativa. Per Danilo D’Angeli è scattata anche l’interdizione dai pubblici uffici per la durata di cinque anni, nonché al pagamento della provvisionale pari tremila euro e le spese legali. Il giudice del tribunale di Avezzano, Marco Scimia, ha trasmesso gli atti per tutti i testimoni per il reato di falsa testimonianza. Il collegio difensivo era composto dagli avvocati Antonio Pascale e Augusto D’Amico, mentre la parte offesa era assistita dall’avvocato Roberto Verdecchia.