Avezzano. La Asl gli nega le indennità, ma il tribunale di Avezzano condanna l’azienda sanitaria a restituire i soldi. Si tratta di una somma consistente (circa 35 euro a prestazione). Il giudice del lavoro ha infatti ha accolto il ricorso presentato da un medico di continuità assistenziale marsicano chiedendo con una ingiunzione alla Asl il pagamento dei compensi aggiuntivi maturati per aver svolto servizi professionali a bordo di autoambulanze della centrale operativa 118, oltre agli interessi legali e alla rivalutazione monetaria. A causa del piano di rientro sanitario del 2008, infatti, era stato sospeso il pagamento delle competenze aggiuntive (indennità di rischio, festività particolari, accesso ai carceri, accesso ai posti di polizia, assistenza domiciliare integrata per malati terminali, servizi emergenze su autombulanze del 118). Prestazioni che erano previste dall’Accordo integrativo regionale per la Medicina generale. “Le competenze aggiuntive previste dagli accordi integrativi, di natura contrattuale”, ha affermato il legale del medico, Fabio Di Battista, “sono un riconoscimento economico dovuto dalla Asl, in considerazione del carattere particolarmente usurante dell’attività svolta dai medici della medicina generale. Quindi, anche se si tiene in considerazione la necessità di salvaguardare l’equilibrio tra i livelli assistenziali e la necessaria disponibilità di spesa, non può essere giustificata una sospensione o riduzione dell’ammontare di tali emolumenti unilaterale e senza un accordo con l’interessato”. La decisione del tribunale del lavoro rischia di innescare una serie di richieste a catena da parte di personale medico che non ha ricevuto pagamenti di indennità, con cifre rilevanti per le casse dell’azienda sanitaria.